La crisi continua ad imperversare, ma di fronte al crescente problema occupazionale il Governo ha deciso di ridurre le risorse dedicate agli ammortizzatori in deroga. Per una regione come l’Emilia Romagna i tagli ridimensionano a 38 milioni di euro i finanziamenti per il 2013, a fronte di un fabbisogno di 200 milioni di euro.
Nel solo 2012 le lavoratrici e i lavoratori che stanno usufruendo degli ammortizzatori in deroga sono 49.000, occupati in 7.100 imprese; di questi 14.000 sono ancora sospesi dal lavoro a causa del sisma. Nel complesso, solo nel 2012, sono state utilizzate sino ad oggi 85 milioni di ore di cassa integrazione, di cui il 40% in deroga. Nell’ultimo quadriennio 105.000 lavoratori sono stati sospesi con gli ammortizzatori in deroga e il 2013 si presenta con segnali che perlomeno confermano la crisi del 2012.
Per queste ragioni il governo non può decidere di tagliare le risorse per gli ammortizzatori, producendo effetti socialmente ed economicamente disastrosi. La cassa integrazione non è la soluzione di tutti i problemi, ma sicuramente è lo strumento che, unito ad una seria politica economica ed industriale, può permettere di creare i presupposti per superare la crisi. Il venir meno degli ammortizzatori invece produrrebbe una tensione sociale le cui conseguenze sono imprevedibili.
La Cgil nazionale ha organizzato un presidio davanti al Parlamento lunedì 17 dicembre, in occasione della discussione sulla legge di stabilità, per chiedere più risorse per gli ammortizzatori in deroga. La Cgil Emilia Romagna sarà presente con delegazioni di lavoratori.
