E’ un bilancio preventivo da 121 milioni di euro – meno della metà della manovra da 249 milioni che caratterizzò il primo anno dell’amministrazione Sabattini, nel 2005 – quello che la Provincia di Modena si appresta a varare. Presentato in Consiglio provinciale nella seduta di mercoledì 19 dicembre dall’assessore Marcella Valentini, il bilancio tornerà in aula per la discussione e il voto il 23 gennaio 2013.
«E’ una manovra – spiega il presidente Emilio Sabattini – che a causa dell’ulteriore inasprimento del patto di stabilità e dei tagli della spending review ci costringe ad azzerare molte delle politiche dell’ente. In un quadro di grande incertezza a causa del percorso incompiuto di riordino degli enti locali – aggiunge il presidente – restano in capo alla Provincia tutte le funzioni che abbiamo sempre svolto, senza però avere le risorse economiche necessarie. Ragion per cui continueremo a garantire le attività essenziali, dalla scuola alla viabilità, riducendo o addirittura eliminandone altre: dalla cultura al turismo, dal welfare all’associazionismo. Nemmeno questo però rischia di essere sufficiente. Nel 2012 abbiamo liquidato oltre 31 milioni di euro per spese di investimento nei termini contrattuali di 45-60 giorni. Nel 2013, a causa del patto di stabilità, potremmo essere costretti ad allungare i tempi di pagamento ai fornitori».
Il principale fattore di contrazione del bilancio corrente è l’azzeramento del Fondo sperimentale di riequilibrio, unitamente al “federalismo al contrario”, cioè la restituzione allo Stato di una quota parte dei propri tributi. «Fino al 2011, cioè prima del federalismo – spiega l’assessore al Bilancio Marcella Valentini – la Provincia incassava dall’addizionale sull’energia elettrica oltre 13 milioni di euro e ne restituiva meno di 6 allo Stato. Per il 2013 non incasserà nulla dalla soppressa addizionale, né dal Fondo di riequilibrio che avrebbe dovuto sostituirla, ma dovrà restituire allo Stato 8 milioni di euro. Ed è da queste cifre che si è dovuti partire per impostare il bilancio».
Sul piano delle entrate restano sostanzialmente invariate le risorse provenienti dalla Regione per le politiche delegate alla Provincia (19,3 milioni di euro) e per i relativi costi dei servizi (4 milioni). In leggero aumento, a quota 55 milioni di euro, + 2,2 per cento rispetto all’anno scorso, il gettito delle tre principali imposte (ambientale, di trascrizione auto e RcAuto) le cui aliquote restano invariate.
Cala di quasi un milione la spesa per il personale, azzerato il fondo di ammortamento, ridotta ulteriormente del 15 per cento la spesa di sviluppo a disposizione degli assessorati – pari 3.2 milioni di euro, contro il 10.7 del 2005 – mentre le spese di investimento rispetto al bilancio precedente calano del 60 per cento nella loro articolazione triennale.
Il piano degli investimenti prevede interventi per 28 milioni di euro nel 2013, che scendono a 16 nel 2014 e a poco più i dieci nel 2015. In particolare per il 2013 continuerà il lavoro per le manutenzioni straordinarie e la ricostruzione delle scuole iniziato quest’anno (oltre 8 milioni di euro) e per la viabilità e sicurezza stradale, con 9 milioni di euro. «Ulteriori investimenti – conclude Sabattini – dovranno necessariamente basarsi su fonti “spot” esterne di finanziamento, come i rimborsi della Regione sulla ricostruzione o contributi di privati, oppure sulle alienazioni di nostri beni quali la caserma Fanti o altri edifici e terreni di proprietà».