Il settore dei costruttori italiani di macchine e attrezzature per ceramica si appresta a chiudere l’anno in corso con una leggera contrazione del giro d’affari. Il buon andamento dei primi sei mesi dell’anno è stato ridimensionato dai cali registrati nella seconda parte dell’anno.
Secondo i pre-consuntivi del Centro Studi di Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) il giro d’affari del settore dovrebbe posizionarsi attorno ai 1.600 milioni di euro, in calo (-8,6%) sul 2011 ma comunque superiore del 15,4% sul 2010.
Anche nell’anno in corso, le performance migliori sono state registrate sui mercati internazionali che continuano ad assorbire oltre l’80% del giro d’affari totale.
Desta però preoccupazione tra gli imprenditori del settore, il rallentamento della crescita registrato in questi ultimi mesi del 2012.
“Da settembre stiamo assistendo ad un ridimensionamento generalizzato nei vari mercati del mondo”, commenta il Presidente di Acimac Fabio Tarozzi. “Al dinamismo mostrato da alcuni Paesi, fa da contraltare un raffreddamento in atto in alcuni storici mercati di export, come Iran, Cina, India e Brasile, solo per i citare i principali”.
“Questo ci porta ad essere molto cauti sulle previsioni per il prossimo anno, nonostante gli ottimi riscontri ottenuti alla nostra fiera Tecnargilla”.
“Tecnargilla è stata, infatti, anche in questa edizione – prosegue Tarozzi – la migliore dimostrazione della superiorità tecnologica italiana e della capacità delle nostre aziende di trainare l’innovazione estetica e di processo”.
“Da un lato, ciò ci rende consapevoli del fatto che i futuri investimenti in tecnologia nei vari Paesi del mondo saranno made in Italy – conclude Tarozzi – e dall’altro ci sprona a continuare a ricercare l’innovazione continua, nonostante l’assenza di supporto da parte delle nostre istituzioni”.