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7 Gennaio, Delrio: il Tricolore è la nostra Agenda. Affrontare questioni sociale e morale”

delrio-tricolore“La nostra Agenda è il Tricolore”. Lo ha affermato il sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci Graziano Delrio nel discorso ufficiale al teatro Ariosto della sua città, alla presenza del ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, “amica dei sindaci”, per la Giornata nazionale della bandiera italiana, nata a Reggio Emilia il 7 gennaio 1797.

“Come ci ha ricordato il presidente Napolitano, nell’anno che abbiamo davanti a noi c’è una questione sociale, che dobbiamo affrontare – ha detto Delrio – C’è poi nuova questione morale, che la classe dirigente del Paese deve considerare, e una questione politica, che si pone come bisogno di un progetto e una visione a cui ispirare le azioni per il futuro del Paese. La bandiera italiana serve anche a questo: a darci un orizzonte cui aspirare. In un momento in cui nel Paese esistono tante Agende, che vengono proposte giustamente all’attenzione dei cittadini, noi continuiamo a credere che esista soprattutto l’Agenda del Tricolore, della bandiera intesa come ispiratrice e come interprete prima dei valori costituzionali”.

“Cura e cittadinanza – ha sottolineato poi Delrio – diritti uguali per tutti, responsabilità sono l’agenda del Tricolore”.

INCONTRI CON I CANDIDATI PREMIER: FEDERALISMO MUNICIPALE E RIPRESA – E rimanendo in ambito di agende per le elezioni, il presidente Anci ha anche annunciato che l’Associazione dei Comuni italiani chiederà incontri a tutti i candidati premier: “Tra le riforme incompiute, c’è la vera promozione di un municipalismo, di un federalismo municipalista, su cui abbiamo insistito e lavorato in questi mesi come sindaci. Convocheremo i candidati premier presto a Roma per chiedere quanto valgono, nella loro Agenda, i principi dell’autonomia e della responsabilità comunale, come si può pensare di sbloccare il Patto di Stabilità per ridare fiato alle imprese, come si può costruire una tassazione locale che sia pienamente nelle mani dei Comuni. Crediamo che nel 2013 l’ossessione della politica debba essere il lavoro e la ripresa.

Le nostre proposte sono legate a questi obiettivi. Non lo facciamo per rivendicazioni sindacali, ma per ridare forza alle nostre comunità”.

QUESTIONI APERTE – Su questione sociale, questione morale, questione politica, Delrio ha affermato: “Devo dire che i nostri cittadini ci sono stati. Hanno pagato le tasse, l’Imu, hanno fatto sacrifici. Le nostre imprese, persino le imprese colpite dal terremoto, ci sono state, hanno risposto rimboccandosi le maniche. Se oggi la ‘vera e propria questione sociale’ non è esplosa lo dobbiamo proprio alla tenuta di tutta le rete di cittadini, associazioni e imprese, al protagonismo dei singoli”.

Tocca ora alla politica “essere all’altezza delle sfide dei cittadini”. Infatti, “nel 2012 abbiamo visto cose che non volevamo vedere: fondi pubblici sprecati, indagati che hanno incarichi pubblici, amministrazione dei beni comuni come se fosse privilegio di interessi privati. Il Paese merita di più. Il futuro del Paese va tolto da questa china che lo sta affossando”.

RIFONDARE LA FIDUCIA NELLA POLITICA – Nonostante esempi di buona politica e di solidarietà interistituzionale e tra comunità in Emilia nell’emergenza terremoto, c’è più che mai bisogno di una “rifondazione della fiducia verso la politica”.

“Dobbiamo riconoscere, noi che abbiamo responsabilità politiche – ha aggiunto Delrio – che la morale non si taglia a fette, che la politica non può essere un po’ etica e un po’ no. Così come non si può essere cittadini con riserva, magari per ottenere qualche piccolo favore. Abbiamo bisogno di una equivalenza tra politica ed etica, di fatti concreti che cambino in meglio la vita delle persone. Solo se la politica italiana rifonda questa fiducia, se segue la via di una rifondazione etica, il Paese potrà affrontare le riforme di cui ha bisogno, incluse le riforme economiche, con forza diversa”.

NUOVE REGOLE E LEGALITÀ – Occorrono allora e presto, per Delrio, nuove regole in Parlamento: il limite dei mandati, la riduzione del numero dei parlamentari, la riforma di una delle camere nel Senato delle Regioni, e tanti altri progetti, ma da fare subito, per ridare fiducia.

Tra gli annosi ritardi cui ha fatto riferimento il presidente Napolitano per la giornata di oggi, Delrio ha poi annoverato un nuovo “impegno al contrasto alle mafie e alla criminalità che hanno penetrato tutto il territorio”.

“I simboli più belli di questa resistenza – ha ricordato Delrio – sono state quest’anno donne come le sindachesse della Locride, come il prefetto di Reggio Emilia, Antonella De Miro, cui abbiamo appena donato il Primo Tricolore, come il ministro Cancellieri. A queste donne va il nostro applauso. Grazie, siamo al vostro fianco”.

CITTADINANZA – Altra riforma necessaria secondo Delrio, presidente del Comitato promotore L’Italia sono anch’io, quella del diritto di cittadinanza: “Alle nostre comunità, tra gli annosi ritardi, manca la forza delle giovani generazioni di immigrati. Ci sono oltre 400mila giovani, lo ha ricordato il presidente Napolitano, nati in Italia senza cittadinanza italiana pur vivendo pienamente da italiani. Abbiamo bisogno di questo orizzonte nuovo, di queste energie nuove, non possiamo più chiudere gli occhi e anche questa riforma va fatta subito. Ringrazio anche da questo palco il ministro Cancellieri, che mi ha sempre dato convinto sostegno per una riforma del diritto di Cittadinanza”.

Da ultimo un appello ai giovani per un impegno in politica: “Un appello non a vivere di politica, ma per introdurre nella vostra vita la politica come dovere e come diritto, ad assumere posizione, a fare proposte per il futuro e il presente”.

Il testo integrale dell’intervento del sindaco e presidente Anci Graziano Delrio è pubblicato sul sito del Comune di Reggio Emilia www.comune.re.it

















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