I sindaci dei comuni modenesi dell’area nord ed il primo cittadino di Novi di Modena, Luisa Turci, hanno illustrato alla stampa le richieste che intendono rivolgere al futuro governo, nell’ambito della ricostruzione. Tre i punti chiave: Sostegno alle imprese – Recupero dei centri storici e dei simboli delle identità locali – Ricostruzione delle case.
“Sin dall’immediato post-sisma abbiamo perseguito una strategia politica che affrontasse realisticamente i tantissimi problemi – ha dichiarato il presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord e sindaco di San Felice Alberto Silvestri – abbiamo cercato di dare le migliori risposte possibili alle condizioni date, senza mai rinunciare a batterci per fare passi in avanti e migliorare la qualità delle risposte. La nostra determinazione assieme a quella del Presidente Errani e della giunta Regionale in testa, ha fatto sì che noi oggi possiamo fare affidamento su somme importanti che superano i 9 miliardi di euro”. L’emergenza non è ancora finita. Al contrario la fase della ricostruzione è appena iniziata ed il momento è ancora molto delicato. In forza dei numeri della produzione (il valore prodotto nell’area del sisma raggiunge quasi il 2% del pil) il tema della ricostruzione non può e non deve riguardare esclusivamente la realtà locale, ma deve diventare sempre più un tema nazionale!
In merito alle prime case i sindaci richiedono un risarcimento del 100%.
Sul tema del sostegno alle ditte, si richiede un credito d’imposta per le imprese, ovvero offrire agli imprenditori la possibilità di recuperate il 20% non coperto dal contributo con il credito d’imposta da recuperare in 5/10 anni. Per le aziende si chiede inoltre una fiscalità strutturale di vantaggio: le imprese devono poter recuperare il gap che hanno accumulato dal 20 maggio 2012.
I sindaci hanno sviscerato anche la problematica legata ai Tares, tale per cui si genera una minore entrata per i comuni. Se non coperta con fondi straordinari, tale diminuzione obbliga i comuni stessi a ricaricare di percentuali fino al 40% le mancate entrate sulla restante parte della cittadinanza che già paga.
Infine resta aperto il problema del Patto di Stabilità., che per il territorio risulta più che mai difficile da mantenere.
I sindaci hanno concluso ribadendo l’urgenza di portare avanti il progetto della Cispadana – che oggi più di ieri risulta essere un’urgenza – e di porre fine al progetto di stoccaggio di Gas a Rivara: ci sono le condizioni per scrivere la parola “fine” su una vicenda che perdura ormai da anni.
In materia di ricostruzione, in data 21 gennaio, i sindaci della Bassa hanno incontrato anche il Commissario Straordinario Vasco Errani, al quale, oltre ai punti fino a qui illustrati, hanno sottoposto anche le seguenti urgenze:
– Smaltimento dell’amianto: occorre trovare modalità di smaltimento legali a costi accessibili
– Proroga del CAS oltre il 31 maggio 2013 almeno fino al 31 dicembre 2013 e proroga dei mutui dei Comuni per il 2013: i comuni e chi s’impegna nella ricostruzione ha bisogno di ossigeno.
– Sanità: i sindaci hanno portato all’attenzione della Regione anche questo tema. La realtà sanitaria del territorio sta attraversando un periodo delicato ed oggi dare il via a nuovi modelli organizzativi dei servizi rischia di provocare preoccupazione ai cittadini. Occorre mantenere l’attenzione in particolare sull’ospedale di Mirandola e fare il punto sulla Casa della Salute di Finale Emilia.