Questa mattina si è tenuta a San Prospero la cerimonia di consegna di una rilevante donazione di 471.000 euro. La cifra è stata raccolta dall’Unione parmense industriali, unitamente ai sindacati Cgil, Cisl e Uil della provincia di Parma. La donazione è stata consegnata all’Azienda dei Servizi alla Persona, strumento dei comuni della Bassa Modenese che gestisce i servizi rivolti agli anziani ed ai disabili.
Il terremoto ha acuito i bisogni assistenziali degli anziani del territorio ed all’indomani del sisma l’azienda, in accordo con i nove comuni e i Sindaci, ha messo a punto un progetto denominato “Casa Insieme – microresidenze diffuse per anziani e disabili”. Il progetto è finalizzato a realizzare in ciascuno dei nove comuni dell’Area Nord una comunità che aggregherà sei mini-appartamenti, oltre ad un mini appartamento dedicato all’assistente. Si tratta di strutture definitive, in legno, che oltre agli spazi che garantiscono l’autonomia e la privacy dell’anziano ne prevedono altri di socializzazione. Congiuntamente al servizio domiciliare per ciascuna comunità sarà garantita l’assistenza, modulata sui bisogni degli ospiti, fino ad arrivare ad un’assistenza h24. Ciascuna comunità potrà ospitare fino a 12 anziani. In questi mesi l’innovativo progetto ha incontrato grande attenzione e generosità da parte di donatori. Fino ad oggi si erano predisposte le condizioni affinché a breve fossero realizzate cinque delle nove comunità previste, rispettivamente nei comuni di Mirandola e Medola (donatore: campagna Mediafriends /Canale 5 & Resto del Carlino, partnership con Rock no War), San Felice (donatore: Giovani di Confindustria Modena), Finale Emilia (donatore: Croce Rossa Italiana), Cavezzo (donatori: fondo nazionale da sms e Credem). Ora, grazie alle risorse donate all’ASP e raccolte dall’Unione Industriali unitamente ai sindacati, sarà possibile realizzare la sesta comunità a San Prospero. Sorgerà nell’area Peep di proprietà del Comune, all’incrocio fra Via Olmo e Via Viazza, a 500 metri dal centro di San Prospero.
Alla cerimonia dell’8 marzo sono intervenuti (nell’ordine da sinistra nella foto in allegato): Alberto Silvestri (Presidente dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord), Paolo Negro (Presidente dell’ASP), Mario Ferrari (Sindaco di San Prospero), Gian Paolo Faggioli (Vicepresidente Unione Parmense Industriali), Fabrizio Ghidini (dirigente Cgil Parma), Aldo Gennari (dirigente Cisl Parma), Ugo Fini (Uil Parma).
“Insieme ai sindaci avevamo detto che avremmo ricostruito non solo come prima, ma meglio di prima, cioè innovando – ha dichiarato il presidente Paolo Negro – Questo progetto, nel solco dell’housing sociale, è un’iniziativa nuova che arricchisce il nostro sistema di risposte ai bisogni della persona anziana, bisogni che si sono ampliati dopo il terremoto. Gli anziani sono la parte più fragile della popolazione e che più è stata segnata dal sisma. Questo progetto, che vuole essere una risposta comunitaria ai disagi di questa categoria, sta diventando realtà. Una realtà che consolideremo mettendola a confronto con le più avanzate esperienze europee di housing sociale rivolte agli anziani”. “Abbiamo scelto questo progetto per la sua concretezza e il suo carattere innovativo – ha dichiarato Gian Paolo Faggioli, vicepresidente dell’Unione parmense industriali – tutta la nostra provincia si è mobilitata, perchè abbiamo visto lo spirito con cui avete affrontato il terremoto. La nostra azione unitaria tra imprese e sindacati ha dato frutto”.
Nel corso della cerimonia il Presidente di Asp ha annunciato che l’Azienda ha candidato recentemente il progetto Casa Insieme sulla linea di finanziamento dell’Unione Europea del Programma Comunitario Progress, che supporta le azioni innovative in ambito sociale a livello europeo. Se questa candidatura avrà successo, l’Azienda metterà a confronto questa nostra esperienza in fase di realizzazione nell’Area Nord con le più avanzate esperienze a livello europeo nel campo dell’housing sociale rivolto agli anziani. Un confronto che ne consentirà il consolidamento nel nostro territorio e che ne farà un modello per le stesse politiche nazionali d’innovazione e sostenibilità del welfare.