Quattro giorni per mostrare il potere del restauro, facendo vedere i risultati del recupero e della ricostruzione dopo il sisma che ha devastato l’Emilia a maggio. Il Salone dell’arte del restauro e della conservazione dei beni ambientali e culturali, a Ferrara dal 20 al 23 marzo, diventa vetrina, con la sua XX edizione, di quanto fatto nel recupero post terremoto. Il Salone è stato presentato oggi a Sassuolo.
Tra gli eventi piu’ significativi, un convegno di apertura di confronto tra la ricostruzione emiliana quella dopo il sisma de L’Aquila, dal titolo ‘Emilia-Lombardia e Abruzzo: a che punto siamo’. Ma al Salone si potra’ scoprire come verra’ ripristinata la Torre dei Modenesi di Finale Emilia che con suo orologio spezzato a meta’ (poi crollato) e’ diventata il simbolo del terremoto di maggio. I resti dell’orologio, pesanti circa 12 quintali, saranno esposti accanto al progetto.
Con prototipi pratici attorno a cui ruoteranno le imprese, i ricercatori, gli esperti coinvolti: per toccare con mano i materiali, i progetti, le tecniche utilizzate. Si parlera’ poi anche delle metodologia di recupero di opere mobili come quadri e statue. Come le 1.287 opere danneggiate ‘ricoverate’ dal 25 maggio nel Palazzo ducale di Sassuolo dal Mibac, e dove e’ in corso il loro restauro, e dove e’ stato presentato il Salone di Ferrara.
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