“Modena si ferma in ossequio alle beghe del PD – spiega Luca Ghelfi,portavoce del Pdl Modenese – più di una voce interna al PD, e ancora di più fra gli alleati, prima fra tutti, SEL, contesta l’impostazione del PSC. E ora, arriva in consiglio comunale a Modena una proposta che non corrisponde al sentire comune della maggioranza che governa la città, col rischio che il voto ne sancisca l’affossamento, se chi si lamenta oggi, obbedirà alla coscienza, e non alle direttive di partito.
Questo però significa fermare Modena. O – peggio – accomodare un documento discutibile, trasformandolo in qualcosa di poco significativo per fare concessioni a chi chiede un cambio di direzione. Come si diceva fin dall’inizio, partire a poco più di un anno dal termine di un ciclo decennale con la progettazione della città che sarà, con una giunta in scadenza, in un clima di totale cambiamento, non è una buona idea. Piuttosto che bloccarsi per questioni di poltrone (sel in giunta? Si, no, forse…) meglio farlo per responsabilità verso la città. DI fatto questa giunta è riuscita anche sul limitare del suo mandato a dimostrare la sua debolezza, oggi ancor di più, dopo aver perso il suo “uomo forte”.