“Dove la pioggia è caduta senza violenza ha recato qualche sollievo alle campagne del nord dove è allarme siccità, ma è forte la preoccupazione per i temporali e la grandine che hanno già colpito sopratutto le regioni appenniniche”. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che nonostante il maltempo nel nord rimane preoccupante l’abbassamento dei livelli del fiume Po e dei grandi laghi Maggiore, Garda e Como che rischiano di lasciare a secco le campagne e le città con effetti sugli approvvigionamenti energetici come accadde nel 2003.
Una situazione dovuta al fatto che durante l’inverno le piogge e la neve non sono state sufficienti a causa del fatto che quest’anno la circolazione atmosferica – spiega la Coldiretti – è stata particolare con la prevalenza di venti di origine orientale che hanno favorito una concentrazione delle piogge nelle regioni appenniniche mentre quelle sottovento rispetto alle Alpi hanno avuto precipitazioni minori.
Una situazione diversa – precisa la Coldiretti – si registra invece nelle regioni del Mezzogiorno dove gli invasi sono quasi pieni di acqua. Da un primo monitoraggio effettuato dalla Coldiretti sul maltempo che sta attraversando l’Italia si evidenzia la caduta di grandine in Toscana nelle province di Siena, Arezzo e Pistoia che hanno interessato zone olivicole, viticole e florovivaistiche ed è forte e la preoccupazione in altre aree dove le precipitazioni sono state intense come in Umbria e nel Lazio mentre le piogge sparse in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna non sono per il momento sufficienti a fronteggiare il rischio siccità. La caduta della pioggia per essere efficace e ristabilire le riserve idriche deve avvenire – spiega la Coldiretti – in modo costante, durare nel tempo e senza violenza che causa ulteriori danni all’agricoltura perché, per la carenza idrica i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che tende invece ad allontanarsi per scorrimento portando con sé i nutrienti contenuti nella parte superficiale del terreno.
Il maltempo sta investendo con piogge le regioni della fascia padana, prealpina, ma anche quelle appenniniche da Toscana, dove si registrano grandinate, e Umbria fino all’alto Lazio. Una situazione climatica in cui è elevato il rischio di grandine che è l’effetto maggiormente temuto dagli imprenditori agricoli in questo momento per i danni irreversibili che potrebbe determinare alle colture in campo, ma anche – conclude la Coldiretti – alle piante e alle strutture aziendali come le serre.