“Da alcuni giorni gli studenti fuorisede dell’università degli studi di Bologna sono in agitazione, poiché è saltata la copertura finanziaria della convenzione tra l’università e il sistema sanitario regionale, che permetteva loro di usufruire di visite mediche generaliste e specialistiche gratuitamente”. È quanto riporta Antonio Mumolo (Pd) in una interrogazione alla Giunta.
Il consigliere osserva che la decisione non è causata da una riduzione di risorse da parte dell’Ateneo, bensì dalle restrizioni legali sopraggiunte con la cosiddetta “spending review” la quale, dal momento che gli studenti di altre città iscritti all’Università hanno già il loro medico nei luoghi di residenza, impedisce all’Ateneo di pagare una seconda volta lo stesso servizio.
Mumolo interroga pertanto l’esecutivo regionale per sapere se non reputi opportuno agire in accordo con gli enti locali “per costituire un presidio medico d’emergenza all’interno di ogni campus” e se non reputi opportuno “promuovere una nuova convenzione con il sistema sanitario regionale”.