La maggior parte della cocaina era nascosta nelle intercapedini artefatte ricavate nelle carrozzeria delle autovetture in conto riparazione e se non fosse stato per il fiuto dell’esperto Rey, il labrador antidroga del’Arma in forza al Nucleo Cinofili di Bologna, non sarebbe stato semplice per i Carabinieri trovare i circa tre etti circa di cocaina. Nelle intercapedini delle autovetture in conto riparazione veniva nascosto il grosso mentre le dosi già pronte allo spaccio erano nascoste nelle canalette dell’impianto elettrico della carrozzeria. Un’officina che lo stesso titolare ha concesso come base per lo spaccio a due albanesi in cambio di forti sconti sulle dosi che lo stesso carrozziere acquistava. Una copertura, quello dell’utilizzo della carrozzeria, ideata per rassicurare gli stessi clienti della Reggio bene che numerosi affluivano ai locali che ospitano la carrozzeria non certo per riparare le auto ma per acquistare la coca.
Sono state le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia a portare alla luce l’illecita attività condotta dai tre con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti hanno arrestato lo stesso titolare della carrozzeria, un 50enne di Quattro Castella e due cittadini albanesi di 23 e 35 anni residente a Reggio Emilia, tutti ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta.
Il blitz dei Carabinieri del Nucleo Investigativo e del “collega” Rey ieri mattina: all’atto dell’irruzione uno dei presenti, poi identificato nel predetto 35enne albanese, gettava a terra un involucro che aveva prelevato dai calzini indossati e che recuperato dai Carabinieri risultava contenere 20 grammi di cocaina. Nell’altro calzino saltava fuori altro involucro contenente 10 grammi di cocaina. Alla luce di quanto emerso scattava la perquisizione che grazie al fiuto di Rey portava al rinvenimento di ulteriori 220 grammi di cocaina suddivisi in varie dosi e rinvenute rispettivamente:
· il grosso (2 involucri del peso di 160 grammi) all’interno dell’alloggiamento del fanale posteriore destro di un fuoristrada in riparazione;
· una ventina di dosi pronte allo spaccio (del peso di una cinquantina di grammi ndr) all’interno delle canaline dell’impianto elettrico e nella plafoniera in plastica contenente del riso posta nel pavimento di un ufficio.
Gli oltre 250 grammi di cocaina rinvenuti venivano sequestrati unitamente a 2 bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e 5 telefoni cellulari per i contatti con i clienti. I tre, tutti insospettabili in quanto incensurati, alla luce di quanto accertato venivano condotti in caserma ed arrestati. Le investigazioni oltre a confermare che la droga era destinata a giovani rampolli della Reggio bene hanno rivelato l’attività compiacente del carrozziere che aveva concesso i locali della sua officina adibita a base dello spaccio in cambio di forti sconti praticatigli da due albanesi per l’acquisto di cocaina.