«Ci sono molte azioni da mettere in campo per riuscire a risparmiare e valorizzare un bene come l’acqua: la politica del futuro deve passare non solo per il coinvolgimento dei cittadini nell’attenzione per le risorse idriche, ma anche per un’azione di sistema». All’inaugurazione dei lavori per la Giornata mondiale dell’acqua 2013, oggi in Vicolo Bolognetti, l’assessore regionale all’Ambiente e alla Riqualificazione urbana Sabrina Freda punta soprattutto sulla cooperazione e sulle buone pratiche per sensibilizzare l’opinione pubblica sul corretto utilizzo delle acque. Azioni puntuali e precise da inserire nell’aggiornamento del Piano regionale di tutela delle acque e nel riesame dei Piani di gestione di distretto.
Fra i temi analizzati nel corso delle celebrazioni, particolare rilevanza ha avuto quello legato alle politiche sui prezzi delle acque per uso industriale e agricolo. «Ci sono settori molto impattanti e idroesigenti – prosegue Freda – l’agricoltura assorbe il 66% della domanda d’acqua regionale, ed è importante che l’uso di settore sia estremamente oculato. Per contenere gli sprechi servono politiche di riuso e riciclo di acque di qualità inferiore rispetto a quella potabile, e occorre rivedere le politiche dei prezzi per incentivare un utilizzo più cauto delle risorse idriche: una risorsa limitata deve avere un prezzo, e aumentare il costo dell’acqua per uso irriguo porterebbe a un’attenzione maggiore ai consumi e a minori sprechi, favorendo inoltre lo sviluppo di tecnologie per diffondere l’utilizzo delle acque depurate. Le politiche di prezzo devono tener conto anche dell’inquinamento: se c’è un impatto sull’ambiente, bisogna che chi ne è responsabile investa risorse per mitigarlo e limitarlo alla fonte».
Attenzione al consumo, ma anche al clima: ecco un’altra buona pratica di fondamentale importanza. In Emilia-Romagna si è avuto un innalzamento medio delle temperature di 1,5° nell’ultimo mezzo secolo, le portate del Po sono diminuite quasi del 15% in un decennio e quella del 2012 è stata una delle estati meno piovose degli ultimi 100 anni. Mesi senza precipitazioni si sono tradotti in fiumi e laghi in sofferenza idrica e gravi danni per l’agricoltura e per l’intera economia, che nella sola Emilia-Romagna sono stimate intorno al miliardo di euro. «I cambiamenti climatici – aggiunge Freda – hanno influito sulla disponibilità dell’acqua: è importante monitorarli per prevenire le situazioni d’emergenza. Non bisogna mai abbassare la guardia: oltre al monitoraggio dei fenomeni siccitosi-climatici, la lotta alle cause, anche su scala regionale, e azioni concrete di adattamento per una gestione più “sopportabile” dei fenomeni meteorologici estremi diventano fondamentali».
A chiudere le celebrazioni sono stati i bambini e i ragazzi delle scuole, oggi protagonisti con un flash mob e il montaggio di frangigetto negli stabili di Vicolo Bolognetti: «La cultura dell’acqua, l’attenzione al risparmio e alla qualità – conclude Freda – deve essere condivisa con le giovani generazioni: significa investire sul futuro, creando una società nel tempo più accorta. Cominciando presto un processo di condivisione con i più giovani, avremo la certezza di avere cittadini, politici e amministratori più attenti in futuro».