Un tavolo regionale di confronto permanente tra sindacati pensionati e parlamentari sui problemi degli anziani, a cominciare dalla “difesa del SSN dove funziona di più”; il governo, che si auspica “stabile e di un certo tipo”; la legge sulla non autosufficienza da “ripresentare” avendo per questo già raccolto oltre un milione di firme; la Tares (tassa rifiuti e servizi) da “rinviare e modificare”; l’Imu “da abolire per i redditi bassi perché ingiusta se non si rivedono gli estimi catastali”; i giovani, il lavoro e il precariato, la salute e le pensioni. Sono questi i temi discussi con senatori e deputati lunedì 25 marzo presso la sede Cisl a Bologna dalle segreterie di Spi, Fnp e Uil Pensionati dell’Emilia-Romagna, i sindacati che rappresentano oltre 600mila pensionati della regione.
All’incontro hanno partecipato la senatrice del Partito democratico Rita Ghedini, i deputati Pd Davide Baruffi, Andrea De Maria, Donata Lenzi e Patrizia Maestri e l’onorevole Giovanni Paglia di Sinistra ecologia e libertà. I parlamentari emiliano-romagnoli degli altri partiti, regolarmente invitati all’incontro, non hanno fornito alcuna risposta o giustificazione.
“Il clima preelettorale chiedeva il cambiamento. Le elezioni politiche hanno determinato una inedita situazione che rende complicata la necessità che al voto segua l’insediamento di un Governo che ne rispecchi i risultati. Il malessere è in crescita, come la povertà, a causa dell’aumento delle disuguaglianze perché sono in crisi i terreni di coesione quali welfare, sanità, scuola, servizi”. Lo hanno detto il segretario regionale generale dello Spi Maurizio Fabbri, Giancarlo Bacchilega della segretaria regionale Fnp ed il segretario regionale della Uil Pensionati Andrea Alessandri
“Qualunque sia l’esito di questa delicatissima fase, nella quale spetta al Presidente della Repubblica e alle forze politiche definirne lo sbocco – hanno continuano i segretari– restano più che mai aperti i problemi e le criticità che pesano sull’Italia e gravano maggiormente sulle persone più deboli sul piano economico e sociale”. Tra queste, hanno ricordato i sindacalisti regionali di Spi, Fnp e Uil Pensionati, sono “i lavoratori e le lavoratrici dipendenti a reddito medio-basso, gli esodati, i giovani “soffocati dal precariato” e dalla crescente disoccupazione, le persone con gravi problemi di salute insieme ai pensionati”.
In Italia sono più di 18 milioni i pensionati e le pensionate e poco meno di 10 milioni percepiscono pensioni inferiori ai mille euro al mese. Circa 3 milioni sono i non autosufficienti che attendono una legge che ne tuteli la dignità prima che l’assistenza. “Ci sono una serie di problemi che, se non verranno risolti presto, peggioreranno in modo radicale e definitivo le condizioni di vita di milioni di persone anziane –hanno concluso Maurizio Fabbri, Giancarlo Bacchilega e Andrea Alessandri–“.