“La Rsu Fiom/Cgil di Ferrari Auto di Maranello e i lavoratori – si legge in un comunicato – chiedono insistentemente da più di 2 settimane di poter effettuare un’assemblea nell’area “polo motore” per discutere delle importanti modifiche degli orari di lavoro, ma i sindacati Fim Uilm Fismic firmatari del CCLS, negano l’assemblea.
Eppure si stanno introducendo modifiche consistenti all’orario di lavoro, anche a partire dall’introduzione del turno notturno, senza la condivisione di tutti i lavoratori dei reparti interessati (fonderia, meccanica, sale prove motori e montaggio motori), ma calandoli dall’alto sulle loro teste.
E’ partita spontaneamente nei giorni scorsi fra i lavoratori una raccolta di firme per chiedere a Fim, Uilm e Fismic l’assemblea, ma per questi sindacati 150 lavoratori firmatari non sono degni di attenzione! – continua Fiom/Cgil Modena -.
In Ferrari Auto dal 25 marzo 2013 sono stati introdotti nuovi orari che cancellano di fatto i diritti acquisiti e le peculiarità contrattuali Ferrari, frutto di 40 anni di contrattazione aziendale.
Si passa dai turni diurni di 7 ore 30 minuti pagati 8 ore, a turni di 8 ore pagati 8 ore e 30 minuti a normale retribuzione (senza conteggiare come straordinario la mezz’ora aggiuntiva).
Il terzo turno, quello notturno, non viene riconosciuto come lavoro disagiato: si passa infatti dalle 7 ore pagate 8, alle 8 ore retribuite 9. C’è una maggiorazione economica, ma non la riduzione oraria, bensì l’aumento strutturale dell’orario di lavoro – prosegue la nota -.
Modifiche di questa portata che cancellano di colpo conquiste della contrattazione e peggiorano le condizioni dei lavoratori, sono state fatte senza un percorso di confronto e senza una discussione con l’intero reparto che coinvolge tra i 500 e i 600 lavoratori.
A fronte di modifiche di orario di tale portata, la Fiom e le Rsu Fiom/Cgil chiedono all’azienda di discutere e aprire un confronto su piano industriale, investimenti, organizzazione del lavoro su arco pluriennale e volumi produttivi dell’anno.
Non si può evitare la richiesta di assemblea da parte dei lavoratori. I sindacati firmatari del contratto di Gruppo hanno il diritto-dovere di coinvolgerli!” – conclude Fiom/Cgil Modena.