Attenzione alla giacenza dei conti correnti: se l’importo medio non supera i 5 mila euro evitate di pagare l’imposta di bollo. Il consiglio è dell’Adiconsum – l’associazione consumatori della Cisl di Modena -, la quale ricorda ai risparmiatori che il decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto “Salva Italia”) ha modificato la disciplina dell’imposta di bollo applicabile agli estratti di conto corrente, rendiconti dei libretti di risparmio e alle comunicazioni relative a prodotti finanziari inviate alla clientela. «Dal 1° gennaio 2013 è entrata in vigore la nuova imposta annuale che, per le persone fisiche, è dello 0,15 per cento, pari ad almeno 34,20 euro – spiega la responsabile provinciale di Adiconsum, Adele Chiara Cangini – L’imposta si applica su tutti i rapporti di conto corrente, deposito titoli e libretti di risparmio aperti con banche, Poste Italiane, Cassa Depositi e Prestiti ecc. Per le persone fisiche la legge prevede un’esenzione, cioè l’imposta non è dovuta, se il valore medio degli estratti conto e rendiconti non supera i 5.000 euro nel periodo considerato (trimestre, semestre o anno)». L’associazione consumatori della Cisl aggiunge che la disciplina normativa è apparsa subito complessa, soprattutto per i risparmiatori che hanno più rapporti in contemporanea con uno stesso intermediario. Per fugare ogni dubbio è intervenuta una circolare dell’Agenzia delle Entrate (la n. 48/E del 21 dicembre 2012), la quale chiarisce “che in caso di più rapporti di conto corrente o libretti di risparmio intestati al medesimo soggetto, l’imposta deve essere applicata con riferimento a ciascun rapporto”. «Un caso frequente è quello di risparmiatori che hanno più libretti di risparmio presso lo stesso intermediario e con medesima intestazione, ciascuno con un importo inferiore ai 5.000 euro. In questo caso – precisa Adele Chiara Cangini – viene applicato un bollo per ciascun rapporto se sommando i valori si supera la soglia l’esenzione (i “famosi” 5 mila euro). I valori non si sommano, invece, se un risparmiatore ha rapporti diversi (conto corrente, deposito titoli, libretto di risparmio). Invitiamo, dunque, i consumatori a valutare attentamente l’opportunità di mantenere la titolarità di più rapporti della stessa natura presso lo stesso intermediario, avendo particolare cura per quei libretti azzerati e non estinti, o comunque di basso valore, che pure potrebbero concorrere al superamento del valore dei 5.000 euro». In caso di dubbi o mancato riconoscimento dei propri diritti, è possibile rivolgersi alle sedi Adiconsum-Cisl di Modena e provincia per chiedere consulenza e assistenza.
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