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Modena: ipotesi sede uffici giudiziari per ex caserma Garibaldi

garibalSi intravede un futuro per l’ex caserma Garibaldi, che potrebbe ospitare i nuovi uffici giudiziari. Il progetto passerebbe attraverso la concessione dell’edificio al Comune.

Mercoledì 27 marzo il sindaco di Modena Giorgio Pighi e l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi hanno incontrato il direttore generale dell’Agenzia regionale del Demanio Riccardo Uzzo. Al tavolo di confronto si è discusso del futuro di alcuni beni demaniali che per vicende e motivi differenti si trovano da tempo in stato di abbandono. Innanzitutto, la caserma Garibaldi, appartenente all’ex complesso abbaziale di San Pietro. Confermata la rinuncia della Prefettura di trasferirvisi, l’Agenzia del Demanio si dice ora disponibile a valutare un progetto di valorizzazione dell’immobile in cui il Comune avrebbe un ruolo importante. L’Amministrazione comunale ha avanzato l’ipotesi di presentare una proposta che coinvolga più soggetti, anche privati, e che preveda di destinare una quota dell’edificio agli spazi necessari all’accorpamento nel capoluogo dei giudici di pace che ora svolgono le loro funzioni a Carpi, Sassuolo, Vignola, Pavullo, Mirandola e Finale Emilia. Si tratterebbe della soluzione definitiva che si affianca all’ipotesi, tuttora in campo, di ottenere in locazione per gli uffici giudiziari l’edificio della Banca d’Italia, in corso Canalgrande.

Gli uffici dell’assessorato al Patrimonio nei prossimi mesi saranno quindi impegnati ad avviare il percorso per l’elaborazione di un progetto di fattibilità che sarà concordato, oltre che con l’Agenzia del demanio, anche con la Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici della Regione, trattandosi di un edificio storico vincolato.

“Un risultato importante – affermano il sindaco Pighi e l’assessore Poggi – perché dopo anni di immobilismo e incertezza, che hanno compromesso l’edificio portandolo a una condizione di degrado che non fa bene a al centro e all’intera città, si inizia a parlare di soluzioni concordate e si avvia un percorso per sbloccare una situazione ferma da ormai troppo tempo”.

È fissata per i prossimi giorni una riunione tra i rappresentanti dei settori Patrimonio, Lavori Pubblici, Logistica e Manutenzione del Comune e il presidente del Tribunale per discutere di come far fronte alle esigenze di nuovi uffici giudiziari.

Inoltre, nell’incontro a Bologna tra l’Amministrazione modenese e l’Agenzia del Demanio si è fatto il punto anche sulla Cappella Ricci, tra via Finzi e stradello Soratore. Il Comune ha predisposto il progetto di valorizzazione per la piccola chiesa monumentale attualmente di proprietà dello Stato, che oltre a rifacimento della copertura e alla ristrutturazione dell’edificio, prevede anche di affidare la cappella in gestione per garantirne l’utilizzazione religiosa e l’accesso al pubblico in alcune occasioni. Il progetto, una volta approvato dalla Giunta, sarà sottoposto al vaglio dell’Agenzia del Demanio e della Soprintendenza dei beni culturali e paesaggistici della Regione che dovranno dare il loro ok.

Nello stesso incontro il sindaco Pighi, l’assessore Poggi e il direttore Uzzo hanno convenuto di aprire un confronto sull’eventuale destinazione di altri contenitori di proprietà demaniale come la Caserma Sant’Eufemia.

Oltre che dell’immobile di viale Martiri, nell’incontro tra Comune e Agenzia del Demanio si è discusso del futuro di Cappella Ricci e dell’ex caserma Sant’Eufemia

Si è parlato del futuro di alcuni immobili demaniali che per vicende e motivi differenti si trovano da tempo in stato di abbandono in un incontro tra il sindaco di Modena Giorgio Pighi, l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi e il direttore generale dell’Agenzia regionale del Demanio Riccardo Uzzo. In particolare la discussione si è concentrata su ex caserma Garibaldi, Chiesetta Ricci ed ex Caserma Sant’Eufemia, per i quali il Comune già nel giugno del 2011 aveva chiesto l’assegnazione, in base a un a un protocollo d’intesa tra l’Agenzia del Demanio e il Ministero dei Beni culturali che consente agli enti locali di chiedere l’assegnazione di beni culturali demaniali da valorizzare con specifici progetti.

Ex caserma Garibaldi. L’edificio di viale Martiri è una porzione del fabbricato parte dell’ex complesso abbaziale di San Pietro fondato nel 983, che per effetto di rifacimenti, ampliamenti e aggiunte, eseguiti nel corso dei secoli, rappresenta un raro esempio modenese di architettura monastica del primo Rinascimento. In epoca napoleonica parte del monastero divenne caserma e Scuola nazionale del Genio e dell’Artiglieria. Nel 1821 il duca Francesco IV istituì l’Accademia nobile militare estense che nel 1824 venne insediata nell’ala del convento poi occupata dalla caserma Garibaldi.

Ex caserma Sant’Eufemia. È l’edificio attiguo alla chiesa e al monastero delle Benedettine di Sant’Eufemia. Costituito da un corpo di fabbrica totalmente ristrutturato nel 1830 da Francesco IV, su progetto di Santo Cavani al quale probabilmente si affiancò anche Franceso Vandelli. Dapprima il fabbricato è stato adibito a caserma e scuderie dei Dragoni estensi, inoltre ospitava l’Economato militare e le carceri giudiziarie. Poi destinato a vari usi tra cui caserma dei Carabinieri.

Chiesetta Ricci. E’ una cappella votiva del Settecento situata tra stradello Soratore e viale Filzi. Al valore architettonico dell’edificio di richiamo vandelliano per proporzioni, eleganza e sobrietà delle facciate, si aggiunge quello storico. La cappella contiene, infatti, le spoglie di alcuni dei più illustri esponenti di un importante famiglia modenese, tra i quali Lodovico Ricci (1742-1799), economista e ministro del duca Ercole III. La cappella contiene inoltre le vestigia di Giuseppe Ricci (1796-1832), già appartenente alla Guardia Nobile d’onore del duca estense Francesco IV e ingiustamente accusato di avere ordito un complotto contro il duca.

















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