Dare rapida attuazione al sistema unico integrato dei trasporti pubblici per i cittadini dell’Emilia-Romagna, fornendo subito la possibilità di utilizzare la propria tessera “Mi muovo” per qualunque mezzo di trasporto, dai bus al treno, dalla bici all’auto elettrica. È quello che chiede Legambiente dal dal Treno Verde, in sosta al binario VI Porta Ovest della stazione di Bologna Centrale fino a venerdì 5 aprile. La campagna per il monitoraggio dell’inquinamento acustico e atmosferico delle maggiori città italiane, realizzata da venticinque anni da Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, quest’anno è dedicata alla qualità e all’innovazione degli agglomerati urbani. Rigenerazione che non può che passare attraverso una nuova idea di mobilità che sia più sostenibile sia per i cittadini che per il territorio.
“Dall’andamento delle vendite dei titoli di viaggio integrati emerge un apprezzamento sempre maggiore da parte degli utenti, che evidentemente apprezzano la disponibilità di utilizzare più mezzi di trasporto con un’unica tessera – dichiara Giulio Kerschbaumer, di Legambiente Emilia Romagna – . Proprio per questo è necessario dare non solo una rapida attuazione al sistema “Mi muovo”, ma integrare più servizi possibili per gli utenti: dal servizio di bike sharing a quello di car sharing. E’ inoltre indispensabile promuovere ed implementare il servizio “Travel planner”, già ideato dalla Regione, per favorire l’accessibilità dei cittadini all’intermodalità di tutti i mezzi pubblici regionali, anche attraverso l’utilizzo di applicazioni per smartphone”.
Di mobilità elettrica si è discusso questa mattina a bordo della quarta carrozza del Treno Verde, nel corso dell’incontro “Mi muovo elettrico”, al quale hanno preso parte Gianluca Della Campa, direttore marketing di Legambiente; Cristian Fabbri, amministratore delegato Hera Comm; Filippo Alberganti, Unità Smart Grids e nuove tecnologie Italia di Enel Distribuzione e Gabriella Favuzza, corporate communication manager Renault Italia.
Secondo un’elaborazione di Legambiente, la sostituzione di mille auto con motore a scoppio con altrettante elettriche garantirebbe un risparmio di 1350 tonnellate ogni anno di gas serra. Solo la sostituzione del 10 per cento dell’attuale parco auto determinerebbe la riduzione di 1000 tonnellate/anno di Pm10; 20mila tonnellate/anno di Ossido di Azoto; 275 ton/anno di benzene; 6milioni 70mila ton/anno di CO2. Questo ricordando che la priorità di una politica di mobilità elettrica sostenibile è la garanzia della provenienza dell’energia da fonti rinnovabili; contrariamente i vantaggi ambientali verrebbero annullati.