Brutte notizie per l’economia modenese arrivano dall’andamento dell’occupazione nelle imprese con meno di 50 dipendenti monitorate da CNA (un campione storico di 1.302 aziende per oltre 8.100 addetti, rappresentativo del 10% delle ditte manifatturiere e del 5% di quelle dei servizi iscritte alla Camera di Commercio).
Il primo trimestre 2005, infatti, pur positivo, ha fatto registrare un disavanzo tra assunti e licenziati pari ad appena 38 unità, un risicato +0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si tratta, come testimoniano i grafici, del peggior primo trimestre dell’anno da un lustro a questa parte. Un dato che acquisisce un peso negativo ancora maggiore se si pensa che è proprio nei primi sei mesi che si concentrano le assunzioni di ciascun anno.
Un fenomeno dovuto sia alla diminuzione delle assunzioni (erano state 769 nel primo trimestre 2004, sono state invece 660 quest’anno, per un calo dell’11,8%), sia all’aumento delle cessazioni (622 contro 569, +9,3%).
Se il segno complessivo è appena positivo, piuttosto variegate sono le differenze fra i vari comparti. Innanzitutto merita di essere evidenziata la differenza tra i tre macrosettori, nei quali primeggia l’edilizia ed impiantistica, che ha incrementato gli occupati dell’1,1% (ma nel 2004 l’aumento era stato del 5,6%, segno che l’annunciata crisi sta facendosi sentire), mentre il manifatturiero passa dal +1,8% del 2004 al +0,8% di quest’anno. Più pesante, invece, la flessione nei servizi, che dal +2,9% dell’anno scorso scivola ad un preoccupante -1%.
