Alle prime ore del mattino di mercoledì scorso, 24 aprile 2013, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bologna hanno tratto in arresto un pregiudicato veneto, complice del commando che – proprio in quel momento – stava facendo esplodere, saturandola di gas, la cassa continua del supermercato “Conad” di via Finelli. L’arrestato stava infatti svolgendo il ruolo di “palo” in una via vicina al luogo del colpo, al fine di comunicare via radio ai complici l’eventuale presenza di Forze di Polizia nella zona.
Nello specifico, intorno alle 4.00, in questa via Capo di Lucca, una gazzella del Nucleo Radiomobile di Bologna di pattuglia nella zona notava un soggetto fermo a piedi in strada che, alla vista dei militari, improvvisamente lanciava qualcosa sotto un’autovettura (una Seta Ibiza, poi risultata in suo uso). Immediatamente i Carabinieri lo hanno bloccato, recuperando sotto il veicolo una ricetrasmittente spenta. Accesso l’apparato, già sintonizzato su una frequenza specifica, i militari hanno quindi sentito alcuni uomini dire in maniera concitata le seguenti parole “Dai, Vai, Vai!”, quindi un forte boato udibile anche ad orecchio nudo.
Immobilizzato il soggetto, i militari si sono così diretti verso la zona in cui avevano udito provenire l’esplosione, rilevando che la cassa continua del supermercato “Conad” di via Finelli era stata fatta saltare in aria. Purtroppo, i responsabili erano già riusciti a dileguarsi con il denaro presente all’interno, pari a oltre 40.000 euro in contanti.
Addosso al sospettato, identificato nel pregiudicato D.D., 29enne di Piove di Sacco (PD) ma domiciliato a Vigonovo (VE), i Carabinieri hanno trovato anche una mappa della zona ed altro materiale connesso al delitto, mentre nella sua abitazione i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bologna, con la collaborazione di personale della Compagnia di Chioggia, negli sviluppi dell’indagine hanno rinvenuto anche svariato materiale utile al confezionamento di oggetti idonei alla deflagrazione di sportelli bancomat e/o casse continue in genere, che è stato sottoposto a sequestro.
Vicino alla cassa continua gli investigatori hanno infatti rinvenuto bombole di gas, tubi e valvole del tutto simili a quelli trovati nell’abitazione di D.D..
Per quest’ultimo è così scattato l’arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso e violazione disposizioni per il controllo delle armi, rilevando inconfutabilmente il suo ruolo di “palo” all’interno del progetto criminoso portato a termine unitamente ad altri 2-3 complici (come riferito da alcuni testimoni, che li hanno visti fuggire a bordo di una vettura di grossa cilindrata), sul conto dei quali si stanno svolgendo serrate indagini.