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Domani a Bologna il secondo dei convegni promossi da AMI intorno alla devianza minorile ‘Ludopatia: una minaccia per la famiglia’

Katia-Lanosa--Ami-EROttanta miliardi di euro, praticamente il 4 percento del Pil: questo il volume d’affari del gioco d’azzardo in Italia (dati Agicosgen-ott 2012), che in Europa ci vede secondi solo al Regno Unito. L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che il 3 percento della popolazione sarebbe ludopatica. Per tacere dell’incidenza che tali attività hanno sulle crisi coniugali: si stima che 1 matrimonio su 10 finisca a causa del gioco d’azzardo.

Così come potrebbe essere stato il vizio del gioco ad armare la mano dell’uomo responsabile della sparatoria di Palazzo Chigi.

Alla società si impone l’esigenza immediata di sfoderare le migliori armi dell’analisi: è questo il proposito del ciclo di conferenze ‘Minori e devianze’ promosse dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comando provinciale dei Carabinieri di Bologna e la Fondazione Forense Bolognese.

Dopo il primo incontro dell’11 aprile scorso, l’appuntamento si rinnova con il focus sulla ludopatia, giovedì 9 maggio sempre alla Caserma Manara di piazza dei Servi 3 alle ore 15; ancora una volta presieduto dall’avvocato Katia Lanosaa capo di Ami Emilia-Romagna e Tesoriere AMI Nazionale.

Il progetto nasce, fin dal principio, con l’ambizione, innovativa, di unire il punto di vista dei migliori tecnici, docenti, operatori del diritto, medici, all’esperienza sul campo dell’Arma dei Carabinieri.

Giovedì 9, il procuratore del Tribunale minorile dell’Emilia-Romagna Ugo Pastore anticiperà la consigliera regionale Silvia Noè, Stefania Spada del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Alma Mater, e l’avvocato Fausto Sergio Pacifico. Interverrà anche il neurologo Carmine Petio, vice presidente dell’Associazione Medici Cattolici Italiani e due testimonianze anonime di giocatore patologico e familiare di giocatore patologico. Chiuderà il maggiore Fernando Cassanelli dell’Arma, co-direttore scientifico dell’iniziativa.

Il percorso si concluderà con l’ultimo seminario del 23 maggio, quando si parlerà di legalità nelle scuole. Di come cioè si stia lavorando per integrare le politiche anti devianza nell’ambiente di studio dei minori.

Il demone del gioco compulsivo, stando all’Indagine conoscitiva sull’infanzia 2012 elaborata da Telefono Azzurro ed Eurispes, coinvolge un bambino su quattro. Un fenomeno rispetto al quale, insomma, molte famiglie non sono immuni sebbene a diversa gradazione. Se fra i più piccoli spopola il ‘gratta e vinci’, quasi la metà degli adolescenti si butta nelle scommesse sportive.

«I numeri del disagio e della devianza minorile — afferma l’avvocato Lanosa, tesoriere e responsabile Ami per i rapporti con il Parlamento — sono così importanti da averci indotto a rinnovare l’allarme».

Appare paradossale per la numero uno dell’associazione matrimonialisti emiliano-romagnoli, che se da un lato «il gioco d’azzardo viene riconosciuto dalla legge Balduzzi una malattia causa di patologie individuali e gravi condotte asociali», dall’altro, «è una fonte dei proventi per risolvere i problemi economici della nazione. Mille nuove licenze per l’apertura di nuove agenzie di scommesse sono state rilasciate dal governo uscente; avvisi responsabili quali gioca con moderazione, il gioco può creare dipendenza si alternano a slogan quali diventa milionario, vinci facile ecc. e intanto sempre più famiglie si separano a causa dei debiti di gioco quando non arrivano a gesti più estremi. Occorrono maggiore prevenzione e sanzioni più severe».

Proprio ai responsabili del nuovo Governo e ai titolari dei vari dicasteri interessati verranno inviati gli atti di questi tre importanti convegni bolognesi.

 

















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