“Il terrorismo ci ha privato di personalità che avrebbero contribuito a rendere il Paese sicuramente migliore, a rendere il sistema meno bloccato”. Lo ha detto il vicesindaco di Modena Giuseppe Boschini intervenendo, nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo, alla cerimonia commemorativa durante la quale sono state deposte corone alla stele che ricorda Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse appunto il 9 maggio del 1978, e alla lapide dedicata al giuslavorista vittima delle Br Marco Biagi.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il prefetto Benedetto Basile, il presidente della Provincia Emilio Sabattini, il rettore dell’Università Aldo Tomasi, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti, e il presidente del Consiglio provinciale Demos Malavasi.
Boschini ha fatto proprio riferimento alle figure di Moro e di Biagi, oltre che del costituzionalista Roberto Ruffilli, assassinato dai terroristi 25 anni fa, per sottolineare come il loro contributo alla società italiana avrebbe consentito di affrontare in modo più efficace i nodi del rapporto tra società e politica, i conflitti sociali frutto anche della situazione di un mercato del lavoro non opportunamente regolato, la crisi delle istituzioni che deriva da un sistema elettorale dove in questi anni non si è lavorato, per usare le parole di Ruffilli nel saggio “Il Cittadino come arbitro”, per garantire “democrazia dell’alternanza” insieme al “rafforzamento della sovranità popolare”.
Per il vicesindaco di Modena, le figure di Moro, Biagi e Ruffilli che “il terrorismo ci ha tolto”, sono quindi di straordinaria attualità e per ricordarle è necessario “dare finalmente corso a una stagione di riforme, alla costruzione di un rinnovato tessuto civile e politico nel nostro Paese. Un risultato che non potrebbe certo colmare i vuoti, specie per le famiglie, ma almeno renderebbe più compiuto il valore di una vita di studio, di lavoro, condotta con coerenza fino al tragico sacrificio finale”.