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Fim-Cisl Emilia Romagna: “Subito la contrattazione territoriale”

“Introdurre subito il livello di contrattazione territoriale per tutelare circa il 65% dei lavoratori metalmeccanici della regione non coperti dalla contrattazione di secondo livello”.

E’quanto ha detto Giovanni Caruso, segretario generale dei metalmeccanici (Fim) della Cisl Emilia Romagna, al termine dell’Esecutivo regionale dei metalmeccanici (Fim) della Cisl che si è tenuto in tarda mattinata a Bologna presso la sede del sindacato di via Milazzo. Richiesta esplicita che il segretario generale regionale dei metalmeccanici Cisl ha indirizzato a Unindustria Bologna, Fiom Cgil e Uilm Uil in vista del prossimo appuntamento del 21 maggio, che vedrà le parti sociali discutere insieme per trovare soluzioni condivise contro la crisi.

“In Emilia Romagna – ha continuato Caruso – circa il 65% degli occupati nelle oltre 200mila aziende metal meccaniche non godono della copertura del contratto aziendale: per tutelare meglio anche questi lavoratori, sovente di piccole e piccolissime aziende, noi chiediamo che il “tavolo” tra imprenditori e sindacati posto in essere su iniziativa di Unindustria Bologna discuta l’adozione di un ulteriore livello contrattuale, il contratto territoriale, da affiancare a quello collettivo nazionale (peraltro già positivamente rinnovato da Fim e Uilm lo scorso dicembre) e a quello aziendale”.

“Ben vengano le condizioni migliorative attuate dai contratti aziendali, di cui per la verità la Cisl è una riconosciuta antesignana, e quindi disponibilissimi anche a discutere le proposte avanzate da altre sigle sindacali, purché queste siano adottate all’interno di nuovo livello contrattuale che vada a integrare le tutele di tutti quei lavoratori che non hanno altra copertura, e perciò senza mettere in discussione i due livelli contrattuali, quello nazionale e quello aziendale, in essere. E’indubbio che anche in questo momento di crisi la contrattazione può rappresentare un’opportunità per migliorare sia la competitività delle imprese sia le condizioni di lavoro e di salario dei lavoratori, compresi quelli delle migliaia di microaziende parcellizzate su tutto l’ambito regionale”.

Un’indicazione precisa che il “parlamentino” della Fim Cisl dell’Emilia Romagna, attraverso il suo massimo rappresentante, ha voluto dare in vista del prossimo incontro. Un’indicazione che inevitabilmente assume una valenza anche regionale, specie nei territori di Reggio Emilia e Modena, dove è presente un tessuto economico con una forte concentrazione di aziende del settore metalmeccanico. “E’ del tutto evidente – ha concluso il sindacalista della Cisl – che qualora non ci fosse la manifesta intenzione delle altre componenti di indirizzare la trattativa verso l’adozione di un livello contrattuale territoriale, per quel che ci riguarda, diventerebbero superflui anche ulteriori appuntamenti”.

 

















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