Un gioco da tavolo, un documentario, l’incontro con un coetaneo cresciuto in una famiglia mafiosa deciso a tagliare ogni ponte con il suo passato. Ancora: esperienze di cittadinanza attiva, come ridare vita a un parco abbandonato, una attenzione maggiore al consumo critico per evitare di finanziare, anche solo indirettamente, chi delinque: sono solo alcune delle risposte che gli oltre 12.500 ragazzi coinvolti quest’anno in ‘conCittadini’, il progetto di partecipazione voluto dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e pensato per scuole, associazioni e territori, hanno dato di fronte alla richiesta di pensare a una iniziativa finalizzata all’educazione alla legalità; idee, realizzate, che oggi sono state presentate nella Sala Polivalente ‘Guido Fanti’ dell’Assemblea legislativa dagli stessi studenti, in un incontro al quale hanno partecipato la presidente dell’Assemblea legislativa, Palma Costi, il giornalista Giovanni Tizian e il Maggiore Fernando Cassanelli, del Comando provinciale di Bologna dell’Arma dei Carabinieri.
“Le istituzioni sono costruttrici di democrazia, ma oggi noi siamo solo un tramite per permettervi di far conoscere le vostre idee- ha affermato Costi-, possiamo e dobbiamo imparare a scrivere insieme le regole della società che insieme viviamo”. La presidente ha invitato i ragazzi a “sviluppare la consapevolezza che questa ricca terra è purtroppo dentro ai meccanismi che governano il peggio dell’economia mondiale, e una zona come quella del cratere del terremoto dell’anno scorso ora può essere ancora più esposta- avverte-, ma non dimentichiamoci che l’illegalità non può mai essere accettata, anche a costo di grandi sacrifici, e l’unico antidoto a nostra disposizione per questo male è l’educazione alla legalità che come Assemblea portiamo avanti con iniziative come questa: con gli studenti, con le scuole, con i giovani, con gli educatori”.
Il Maggiore Cassanelli ha ricordato “l’importanza della convergenza delle istituzioni sul tema comune della legalità per creare anticorpi nei confronti di qualunque tipo di criminalità, organizzata o meno” che sia, e sottolineato “la necessità di partecipazione attiva da parte dei giovani, che sono altrimenti restii alle lezioni dalla cattedra, come dimostra anche una certa remore a creare rapporti con le ‘divise’”. L’obiettivo è “creare e mantenere un circolo virtuoso” e “oggi mi ha personalmente sorpreso la profondità e la complessità delle tematiche sollevate dai ragazzi”.
Protagonista atteso è stato Giovanni Tizian: davanti ai ragazzi, proveniente da scuole di tutta la regione, ha prima ripercorso la sua storia, dall’omicidio del padre per mano della ‘ndrangheta in Calabria al suo trasferimento in Emilia, per poi lasciare spazio a una vera e propria lezione su mafia e antimafia e in particolare sui rischi delle infiltrazioni in Emilia-Romagna, conquistando l’attenzione degli studenti. “Infiltrazione o radicamento poco cambia, è ormai evidente che le criminalità organizzate sono entrate nel nostro tessuto sociale, tanto che una sede a Bologna della Direzione antimafia è stata richiesta con urgenza- ha raccontato Tizian-, ma non dobbiamo dimenticare che tutti, non solo le forze dell’ordine, possono combattere le mafie”. Il giornalista, che ora vive sotto scorta in seguito alle minacce ricevute per le sue inchieste, ha salutato i ragazzi affidando loro una grande responsabilità: “La vostra voglia di partecipare dimostra che non avete nessuna colpa per i mali di questo Paese, al contrario di quanto sostengono molti che sono in realtà i primi a impedirci di avere un futuro. Grazie alla vostra formazione e a iniziative come ‘conCittadini’- ha concluso- avete più consapevolezza di alcuni politici, ed è questa l’unica chiave di successo, perché è la riservatezza, il poter agire nell’indifferenza, la più grande ricchezza della criminalità organizzata”.