E’ stato approvato in consiglio comunale il Bilancio di Previsione per l’anno 2013.
Alcuni elementi salienti dell’importante documento di programmazione:
– La spesa corrente prevista per il 2013, circa 7.230.000 euro è inferiore di 1.288.000 euro rispetto alla spesa del 2009 che ammontava a 8.579.000 euro
– Il debito del Comune scende da 8.754.000 euro del 2004 ai 3.963.000 euro del 2013 (meno 4.791.000 euro, 55% di riduzione).
– L’incidenza degli interessi passivi nel 2013 è del 1,84%; a fronte di disposizioni normative che prevedono per il 2014 una incidenza massima del 4%.
– L’attivo patrimoniale del Comune di Spilamberto cresce dai 32,6 milioni di euro del 2004 ai 39,0 milioni del 2012
– I trasferimenti statali nel 2013, rispetto al 2010, sono diminuiti di 1.253.000 euro
– Patto di stabilità: 1.055.000 euro nelle casse comunali che non possono essere utilizzati per gli investimenti
– Nessun aumento di tariffe e rette, con eventuale eccezione della retta massima del nido e quella del post scuola.
Nel 2013 gli investimenti verranno eseguiti a seguito di accordi con altri enti e/o soggetti privati. Di seguito i progetti e gli interventi più importanti:
– Ripresa lavori per il nuovo poliambulatorio nell’ex coop;
– Avvio cantiere del tecnopolo;
– Prosecuzione della collaborazione con Hera per raggiungere la raccolta differenziata al 65%; completamento della nuova strada Macchioni e realizzazione rotatoria sulla Modenese con la chiusura di via Ghiarole;
– Proseguimento dei lavori di ristrutturazione della Rocca, in particolare per il piazzale Rangoni;
– Trasformazione dell’attuale poliambulatorio in allargamento delle scuole elementari e medie (progetto da realizzare con l’Unione Terre di Castelli)
– Prosecuzione del PSC, un percorso ambizioso ed importante per ridisegnare alcune scelte strategiche per l’Unione terre di Castelli.
“Il grosso problema di questo bilancio sono le troppe incognite all’orizzonte- spiega il sindaco Lamandini- il destino della Tares? La restituzione dell’IMU? Ma poi se ci sarà la restituzione dell’IMU le risorse che verranno a mancare ai comuni dove si troveranno? Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta, ma il contesto in cui i Sindaci si trovano a lavorare è troppo nebuloso. A fronte di un bilancio sano noi continuiamo a non poter fare investimenti, a non poter assumere, a non poter fare scelte per il nostro territorio. Le amministrazioni locali sono state svuotate, non hanno più l’autonomia per fare scelte. In questi anni i Governi che si sono succeduti hanno soltanto mirato ad indebolire e distruggere le reti di enti che sono più vicini ai cittadini”.