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La “preda ringadòra”, uno dei monumenti più amati dai modenesi, riconsegnato alla città nella sua originale bellezza per iniziativa del Lions Club di Modena Estense

preda_ringadoraIn occasione della Giornata Internazionale dei Musei, promossa dell’International Council of Museums (ICOM) dal titolo “Musei (Memoria + Creatività) = Sviluppo sociale”, l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia promuove un incontro dedicato ad uno dei monumenti più cari ai modenesi, la “preda ringadòra”, oggetto di un recente restauro che l’ha potuta riconsegnare alla sua originaria bellezza.

La storica “preda ringadòra”, che in dialetto modenese significa “pietra dell’arringa”, è un grosso masso calcare rosso ammonitivo di forma rettangolare lungo oltre 3 metri. Durante il medioevo la “preda” veniva utilizzata come palco degli oratori, ma anche come luogo in cui eseguire sentenze di morte, oltre ad essere usata come “pietra del disonore”: secondo quanto emerge dall’Archivio Storico Comunale ogni debitore insolvente nel giorno del mercato dopo aver fatto il giro della piazza con la testa rasata e uno speciale copricapo, doveva promettere di saldare il debito coi suoi beni.

L’incontro per la presentazione dell’opera di restauro della “preda ringadòra”, si terrà venerdì 17 maggio alle ore 17.00 presso il Palazzo del Rettorato (via Università, 4) a Modena e sarà aperto dai saluti del Magnifico Rettore Università di Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi e dalla prof.ssa Elena Corradini, docente di Museologia e Direttore del Master di I livello in “Catalogazione e accessibilità del patrimonio culturale: nuove tecnologie per la valorizzazione”.

All’appuntamento interverranno Giorgio Pighi Sindaco di Modena, l’arch. Rossella Cadignani del Comune di Modena, il prof. Stefano Lugli dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e la dott.ssa Franca Baldelli dell’Archivio Storico Comunale. Presente all’incontro anche il Gen. Ernesto Alviano, Presidente Lions Club di Modena Estense, il cui sodalizio ha reso possibile il restauro del famoso e amato monumento modenese.

“La <preda ringadòra> si inserisce – afferma la prof.ssa Elena Corradini dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – in un importante contesto monumentale quale è quello della Piazza Grande, da più di mille anni cuore pulsante della nostra città, centro religioso e civico, sul quale si affacciano i più antichi e importanti monumenti cittadini: il Duomo romanico e la Torre Civica della Ghirlandina e il Palazzo Comunale. Per questo la piazza stessa, insieme con il Duomo e la Ghirlandina, è stata dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità”.

L’incontro è organizzato con la collaborazione del Master in “Catalogazione e accessibilità del patrimonio culturale: nuove tecnologie per la valorizzazione”.

 

















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