Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari è il relatore in Commissione Ambiente e Territorio di uno schema di decreto legislativo che stabilisce sanzioni severe per chi viola le disposizioni stabilite a livello europeo sulle sostanze che riducono lo strato d’ozono. Il suo intervento è previsto per la mattinata di giovedì 16 maggio. “Con queste misure – spiega il senatore Vaccari – il nostro Paese si doterà di una disciplina severa e al passo con quelle dei Paesi europei più avanzati, come la Germania”.
Le sanzioni arrivano a prevedere, nei casi più gravi, il carcere fino a 3 anni e il pagamento di ammende fino a 150mila euro: l’Italia sta lavorando per dotarsi di severe misure da applicarsi nel caso in cui venga violata la disciplina che regola la produzione, l’import/export, l’uso e il recupero delle sostanze che riducono lo strato d’ozono e delle apparecchiature relative. Il senatore modenese del Pd Stefano Vaccari è il relatore dello specifico decreto legislativo, da giovedì 16 maggio all’esame della Commissione Ambiente e Territorio del Senato. La Commissione, infatti, è chiamata a dare il proprio parere in materia entro il 17 giugno. “La normativa di riferimento è il Regolamento europeo del 2009. – spiega il senatore Vaccari – Il suo recepimento è avvenuto in maniera differente nei singoli Stati europei. La Gran Bretagna, ad esempio, non prevede pene detentive, mentre la Germania si è dotata ad inizio di quest’anno di una più complessiva legge sulle sostanze chimiche”. Lo schema di decreto legislativo italiano disegna un quadro articolato di sanzioni che si differenziano a seconda delle varie fattispecie di reato, da quello semplicemente amministrativo (come ad esempio nei casi in cui i prodotti siano sprovvisti di etichette) fino a quello a rilevanza penale che prevede pesanti ammende e perfino l’arresto. “Con queste misure – conclude il senatore Vaccari – il nostro Paese si doterà di una disciplina severa e al passo con quelle dei più avanzati Paesi europei, una disciplina in grado di contrastare l’uso di sostanze e apparecchiature che possono compromettere, nel tempo, l’ambiente e la salute collettiva”.