Nato nel 1998 per opera di un gruppo di amici e appassionati, il festival “Le vie del suono. Rassegna internazionale di musica e generi”, che anima le estati di Pievepelago e dintorni, compie oggi 15 anni e festeggia l’anniversario con una piccola esposizione fotografica che racconta un’esperienza musicale per molti aspetti unica in quei luoghi. La mostra è allestita a Modena, nel chiostro di San Biagio nel Carmine ed è visitabile fino al 26 maggio, con apertura tutti i giorni alle ore 16, con sorprese e incontri per i visitatori.
«Quando realizzammo quella prima serie di concerti – racconta Gaspare Bernardi, musicista, fondatore e anima del festival – nessuno di noi si immaginava che quell’idea, quasi una scommessa nel cuore dell’Appennino più alto e inoltrato, avrebbe visto una 15ª edizione».
“Le vie del suono”, patrocinata fin dall’inizio dalla Provincia di Modena, ha visto sfilare all’ombra degli angoli più belli delle montagne modenesi artisti da tutto il mondo, al top dei più diversi generi musicali e anche dei territori di confine del reading, della danza e della sperimentazione: Konitz, Wheeler, Grosman, grandi della storia del jazz, ma anche carismatiche icone dell’avanguardia come Nils, Petter, Moalver in concerti unici non solo per Modena ma per l’Italia. Sono passati dal festival italiani famosi nel mondo come Rava, Fresu, Gatto, Bollani e anche nomi del pop con progetti particolari come Nada, Tosca, Pacifico, Gazzè, De Leo, o le giovani signore del canto virtuoso come la Zavalloni, Petra Magoni, Barbara Casini. Poi le big band e le voci culto di Giovanni Lindo Ferretti e gruppi storici della musica etnica e popolare come gli Intillimani. “Le vie del suono” ha visto anche produzioni particolari e pagine letterarie con Scarpa, Cornia, Nori, Bajani
«Per tanti anni – spiega ancora Bernardi – abbiamo regalato qualità e bellezza gratuita per tutti. Questo, per tanti motivi, è un anno molto particolare per il festival, ma se anche finisse tutto con questa 15ª edizione, cosa che ovviamente speriamo non accada, per chi si intende di musica, arte e spettacolo “Le vie del suono” resterebbe un esempio abbastanza unico, coraggioso e particolare che altre realtà hanno stimato o imitato. Lo testimoniano le numerosissime recensioni su quotidiani, riviste e tv nazionali e gli artisti e gruppi internazionali e nostrani che inviano i loro progetti per partecipare alla rassegna».