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Modena, Arletti ad un anno dal terremoto: “Grazie Europa”

simona-arletti“Grazie Europa. Mai come in questo anno, infatti, abbiamo sentito le istituzioni europee così vicine per il sostegno e la solidarietà concretamente dimostrata, un valore che è alla base della politica di coesione dell’Ue”. Lo ha affermato l’assessore Simona Arletti aprendo, proprio nel giorno in cui si ricordano le prime scosse di terremoto del 20 maggio dello scorso anno, gli interventi del Consiglio comunale di Modena dedicato all’Anno europeo dei cittadini 2013.

L’assessore Arletti ha sottolineato, in particolare, la cifra di 670 milioni di euro stanziata dal Fondo di solidarietà dell’Unione europea in favore dei territori colpiti dal sisma e utilizzati per garantire il ripristino immediato delle infrastrutture scolastiche e sanitarie e per gli interventi urgenti sul sistema idraulico, idrico, elettrico, fognario e stradale. Sono stati inoltre destinati alle spese di soccorso e assistenza, a quelle per gli alloggi alternativi delle famiglie che hanno perso la prima casa, oltre che alla messa in sicurezza del patrimonio culturale.

Il sostegno dell’Europa, inoltre, si è concretizzato anche consentendo la rimodulazione di altre risorse per dieci milioni di euro che sono stati utilizzati per sostenere gli spostamenti temporanei delle aziende (754 domande di contributi già assegnati), per aiutare i Comuni a recuperare strutture come biblioteche e sale sociali (21 aree interessate) e per assegnare altri sostegni a investimenti produttivi con bandi che scadono nei prossimi giorni. Grazie alla rimodulazione a scopo solidale di fondi di altre Regioni, inoltre, sono stati assegnate altre risorse per decine di milioni di euro, soprattutto nel campo della formazione e dell’inserimento lavorativo dei giovani.

L’assessore Arletti ha ricordato anche le tante iniziative programmate per l’Anno europeo che ha lo scopo di “far conoscere i diritti e le opportunità connesse alla cittadinanza europea: la possibilità di viaggiare, soggiornare e lavorare liberamente in ognuno dei 27 Paesi membri (diventeranno 28 dal 1 luglio con l’ingresso della Croazia); votare ed essere eletti al Parlamento europeo e alle elezioni comunali nello Stato in cui si risiede; avere il diritto di rivolgersi al Parlamento europeo con petizioni e proposte legislative. E poi la libera circolazione di beni e servizi, la protezione dei consumatori e della salute pubblica, la parità di opportunità e le protezioni sociali”.

Il Consiglio ha rappresentato anche l’occasione per fare il punto sulle attività svolte dal Progetto Europa – Europe Direct del Comune di Modena, attivo dal 1996: 88 progetti finanziati, per un valore complessivo di cinque milioni e 400 mila euro; dieci quelli attualmente gestiti con otto nuove candidature in corso di valutazione da parte della Commissione europea; 74 i giovani modenesi che hanno partecipato a esperienze di volontariato europeo in altri Paesi dell’Ue; oltre 800 itinerari didattici realizzati in dieci anni con il coinvolgimento di circa 20 mila studenti.

Aprendo i lavori, la presidente del Consiglio comunale Caterina Liotti ha sottolineato, in particolare, il ruolo che possono svolgere gli enti locali nel garantire i diritti dei cittadini dell’Unione attraverso la sensibilizzazione, in particolare dei giovani, e rafforzando “la parità tra donne e uomini, il rispetto reciproco, la coesione sociale, il dialogo interculturale, la solidarietà, il senso di un’identità comune europea e, quindi, i diritti fondamentali dell’Ue”.

 

IN CONSIGLIO UN MINUTO DI SILENZIO IN RICORDO DEL SISMA

Il Consiglio comunale di Modena ha rispettato un minuto di silenzio in ricordo degli eventi sismici che esattamente un anno fa, il 20 maggio 2012, con la prima drammatica scossa, hanno colpito l’Emilia Romagna e sconvolto i Comuni della Bassa modenese.

“Vogliamo rendere omaggio alla memoria delle persone che hanno perso la vita – ha affermato la presidente del Consiglio Caterina Liotti nella seduta odierna – rinnovando il cordoglio alle famiglie che hanno subito gravi lutti e la vicinanza a tutte le persone e imprese che hanno subito ingenti danni personali e materiali. Esprimiamo l’apprezzamento alle forze dell’ordine, ai sanitari, ai tantissimi volontari di Protezione civile e a tutti coloro che hanno lavorato prestando aiuto e sostegno alle popolazioni nei momenti più difficili – ha aggiunto – e che ancora oggi stanno lavorando per la ricostruzione e per ridare un futuro a quei territori, in testa gli amministratori locali”.

“SOLIDALE E FEDERALE PER USCIRE DALLA CRISI”

Dallo ius sanguinis (il diritto di sangue) allo ius soli (il diritto del suolo), dal matrimonio alla naturalizzazione: sono i criteri più diffusi per il conferimento della cittadinanza e la loro applicazione resta a discrezione dei singoli Stati. Si è soffermato anche sull’evoluzione della nozione di cittadinanza e su diritti, ma anche doveri, che ne conseguono, Marco Gestri, docente di Diritto internazionale e dell’Unione europea dell’Università di Modena e Reggio Emilia, intervenuto, lunedì 20 maggio, alla seduta straordinaria del Consiglio comunale di Modena, dedicata all’Anno europeo dei cittadini 2013. “Il concetto di cittadinanza – ha spiegato Gestri – pone la persona al centro del processo di integrazione europea e la proclamazione dell’Anno europeo dei cittadini spinge ad affrontare il tema della riforma della normativa italiana in materia, auspicata dallo stesso Capo dello Stato per favorire una maggiore integrazione dei giovani di origine straniera”.

Secondo Pier Virgilio Dastoli, presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo e per dieci anni assistente parlamentare di Altiero Spinelli, “in Italia, più che in altri paesi europei, esistono ostacoli da superare per passare dai principi generali della cittadinanza attiva a un’effettiva partecipazione alla ‘cosa pubblica’. In questo quadro – ha sottolineato Dastoli durante la seduta consiliare – un segnale forte nella direzione di una cittadinanza inclusiva deve essere dato da una legge che trasformi il diritto del sangue in diritto del suolo e che estenda ai cittadini di Paesi non europei il diritto di elettorato attivo e passivo nelle elezioni locali”.

I poteri locali da parte loro devono “rafforzare le politiche di informazione rivolte a cittadini italiani, dell’Unione e a quelli non europei sui vantaggi concreti per studenti, lavoratori, consumatori e imprese derivanti dalle norme europee. Mancano 370 giorni alle elezioni europee – ha aggiunto Dastoli, considerato uno dei padri dell’Unione europea – La crisi economica e sociale, ancor più di quella finanziaria, ha mostrato l’inadeguatezza dei trattati europei, a cominciare da quello di Maastricht che sancì la contraddizione fra un’unione monetaria apparentemente forte e un’inesistente unione economica e sociale. Da questa contraddizione si esce solo riprendendo la via di un’Europa solidale e democratica e dunque federale; facendo delle elezioni europee del 25 maggio 2014 l’occasione per l’avvio di un processo costituente con al centro il Parlamento europeo. A confrontarsi saranno gli immobilisti, fautori di un salto indietro verso l’Europa dei conflitti fra nazioni, e gli innovatori, che chiedono un salto in avanti verso un’Unione che garantisca beni e diritti a dimensione continentale. Nei prossimi 370 giorni dobbiamo batterci perché gli innovatori prevalgano sugli immobilisti”.

PIÙ FORMAZIONE SULLE POLITICHE COMUNITARIE

Il Consiglio comunale di Modena chiede alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al presidente Anci e al presidente Upi, di intraprendere azioni volte al consolidamento e allo sviluppo delle iniziative formative rivolte agli amministratori locali sull’impianto istituzionale europeo, sui meccanismi di funzionamento delle politiche comunitarie e sulla progettazione europea.

Durante la seduta di lunedì 20 maggio, dedicata all’anno europeo dei cittadini, l’Aula ha infatti approvato all’unanimità la mozione presentata da Federico Ricci di Sel e firmata anche da Paolo Trande (Pd), Sandra Poppi (Modenasaluteambiente.it), Eugenia Rossi (Etica e Legalità), Sergio Celloni (Mpa) e Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia). Il documento evidenzia come le occasioni formative possano portare beneficio all’intera comunità: “Conoscere caratteri e potenzialità dei programmi di azione definiti in sede europea può fornire agli enti locali un significativo supporto per lo sviluppo dei propri territori e il miglioramento dei servizi erogati – si legge nel documento – oltre a creare una rete tra i partecipanti, amministratori con provenienze diverse, tale da permettere lo scambio di esperienze e l’avvio di iniziative in partnership”.

MODENA VUOLE GLI STATI UNITI D’EUROPA

Sono diversi i consiglieri intervenuti nel dibattito che il Consiglio comunale di Modena ha dedicato all’Anno europeo dei cittadini 2013 lunedì 20 maggio.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha sottolineato l’importanza dell’Unione europea: “In questi anni l’eccellenza del livello europeo è stata la Corte di giustizia, che con le sue sentenze è intervenuta per garantire determinati diritti in tutto il territorio. Rimangono però alcune ombre – ha aggiunto – ed è ancora presente un vulnus democratico: gli organi esecutivi dell’Unione non discendono da una designazione popolare”.

Per il Pdl, Olga Vecchi ha parlato di processo di unificazione “ancora troppo virtuale. Dopo 63 anni – ha detto – dobbiamo prendere atto di quanto tale progetto sia lungo, difficile e spesso cruento. La nascita della moneta europea prima della nascita di una politica economica europea è stato un tragico errore. O si riescono a negoziare nuovi parametri per uscire da questa gabbia europea o le celebrazioni dell’Unione saranno solo l’occasione per ricordare un modo per distruggerci”. Secondo Andrea Leoni “non c’è un coinvolgimento adeguato dei cittadini all’interno delle istituzioni europee: è necessaria una maggiore trasparenza sulle decisioni che vengono prese – ha affermato – e va fatto un salto di qualità imboccando la strada del progetto federalista degli Stati Uniti d’Europa, altrimenti si arriverà al punto in cui le popolazioni rigetteranno la stessa idea dell’Unione”.

Per Eugenia Rossi di Etica e Legalità “l’Italia è uno dei Paesi più europeisti solo a parole, poi viene sanzionata per inadempienze e mancato rispetto delle regole. Non ha ancora imparato ad accedere ai finanziamenti europei con progetti di qualità, è vittima dell’illegalità diffusa, attanagliata dalle mafie e non è in grado di intervenire sulla giustizia. Se non ci sarà una profonda riforma – ha concluso – saremo sempre più lontani dall’Europa”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha definito l’Europa “un’opportunità”, ma ha precisato che “va fatto sapere ai cittadini, che spesso non conoscono compiti e attività del Parlamento europeo, oltre alle possibilità e ai diritti che hanno”. La consigliera ha evidenziato che “la sensibilità ambientale dell’Europa è molto più pronunciata che quella italiana: molte delle nostre normative derivano da direttive europee e l’Italia è più volte stata ripresa per la non applicazione di norme”.

Gian Carlo Pellacani dell’Udc ha sottolineato che “i tempi per costruire la nuova Europa si sono dimostrati più lunghi del previsto e ci sono troppi tentennamenti e dubbi che suscitano sempre più sentimenti antieuropei, minando nello spirito il processo”. Per il consigliere “si è troppo poco insistito sulla scuola, l’unica vera palestra per costruire i nuovi cittadini” e “le celebrazioni sono importanti per rilanciare concetti come la cittadinanza, oltre a principi come diritti e doveri”.

Anche per Enrico Artioli (Pd) “un ruolo fondamentale affinché la cittadinanza non sia una realtà astratta può essere svolto, oltre che dal servizio volontario europeo, dalla scuola, che invito a cogliere le opportunità offerte dall’Unione. L’Europa è la strada per risolvere problemi atavici che abbiamo – ha affermato – può tirare fuori il meglio di noi e fornire strumenti per superare la crisi che stiamo vivendo”. Per William Garagnani “l’Europa oggi rischia di essere dei vecchi, dei protetti e dei ricchi. O riuscirà a mettersi dalla parte dei giovani o morirà e quello che oggi è uno spazio di pace tornerà ad essere uno spazio di conflitti. Per farlo dovrà premiare e valorizzare le competenze e il merito e non l’essere figlio di qualcuno che è potente, che ha disponibilità o capitale culturale, come avviene oggi”. Il capogruppo del Pd Paolo Trande ha ricordato che gli “Stati Uniti d’Europa devono essere l’ideale per il quale tutti lavorano. In questa fase l’Europa sta vivendo una grave crisi economico-sociale e ha bisogno di dare risposte efficaci su questo fronte. Bisogna spingere affinché l’Unione abbandoni l’idolatria del rigore e l’eccesso di attenzione sugli aspetti economico-finanziari e attivi tutti gli strumenti per incentivare sviluppo e lavoro”.

Ingrid Caporioni di Sel ha definito lungimirante l’istituzione, già dal 1996, dell’ufficio Progetto Europa da parte dell’Amministrazione comunale: “Sono tanti gli interventi di grande spessore e qualità realizzati – ha affermato – e i tagli, anche nella definizione del nuovo bilancio, non devono pesare su un ufficio così importante per tutti. Voglio un’Europa della cittadinanza, dei diritti, della speranza per i ragazzi; bisogna investire moltissimo sulla cultura e sulla scuola”. Il capogruppo Federico Ricci ha colto l’occasione per lanciare un invito a tutte le istituzioni dell’Unione europea affinché si completi il processo di unificazione e si arrivi agli Stati Uniti d’Europa: “A noi piace l’Europa delle persone, delle cittadine e dei cittadini, non quella della finanza”, ha detto il consigliere ripetendolo in italiano, dialetto modenese e inglese.

 

 

















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