FIVA – Federazione venditori su arre pubbliche di Confcommercio esprime soddisfazione per l’approvazione del provvedimento che regolamenta i mercatini degli hobbisti in tutta l’Emilia Romagna, una norma a cui si è arrivati dopo anni di lavoro e di confronto tra la categoria e la Regione.
“Questo provvedimento –commenta il Presidente della FIVA reggiana Mauro Canova– rappresenta un importante traguardo per la categoria, alla cui definizione la nostra Federazione ha contribuito attivamente in questi anni con proposte ed emendamenti, nello spirito di portare finalmente chiarezza nella normativa di settore valorizzando e tutelando gli operatori del commercio su area pubblica e la loro professionalità”.
In base alla norma approvata, per prendere parte ai mercatini gli hobbisti devono richiedere al proprio Comune di residenza, previo pagamento di 200 euro, un tesserino che consente la partecipazione a dieci manifestazioni all’anno, per un massimo di due anni nell’arco del quinquennio. Esaurito questo periodo, l’hobbista, per poter esercitare l’attività, deve munirsi di autorizzazione al commercio su aree pubbliche.
“La nostra Federazione –prosegue Canova- ha fatto la sua parte. Ora spetta agli enti preposti garantire un’applicazione attenta e rigorosa della norma su tutto il territorio, per salvaguardare il valore dei nostri mercati e per scongiurare, in futuro, eventuali fenomeni di concorrenza sleale a discapito degli operatori ambulanti”.
“Questo nuovo provvedimento –commenta il segretario della provinciale FIVA Alessandro Grande– si inserisce nel positivo percorso di confronto avviato in questi anni con la Pubblica Amministrazione per recepire le nuove normative europee e per una revisione della normativa regionale di settore che accompagni l’evoluzione del comparto e le sue esigenze di innovazione”.
La regolamentazione dei mercatini degli hobbisti è stata anche l’occasione per proporre alcune ulteriori modifiche alle altre norme regionali di settore, a partire da quella relativa al DURC (documento unico di regolarità contributiva).
“Siamo intervenuti –conclude il presidente Canova– per ottenere una riduzione da sei a tre mesi del periodo di sospensione del titolo in caso di mancata presentazione del DURC, così da dare un supporto concreto ai nostri operatori in una fase di particolare difficoltà economica”.