Tre grandi tele realizzate dal pittore Luigi Manzini in occasione delle ultime nozze estensi celebrate in città, recentemente restaurate a cura del Lions Club Modena Host. Il cartone animato “La Secchia Rapita”, dedicato al poema di Alessandro Tassoni. Un itinerario in bicicletta per scoprire i luoghi tassoniani in città. Sono gli ingredienti della mostra “La Secchia in trionfo: il carro allegorico per le ultime nozze ducali” che inaugura sabato 25 maggio alle 17 al Museo civico d’arte di Modena in largo Porta Sant’Agostino 337.
Protagoniste dell’esposizione sono le tre grandi tele realizzate dal pittore modenese Luigi Manzini in occasione dei sontuosi festeggiamenti per il matrimonio tra l’ultimo duca di Modena Francesco V d’Este e Adelgonda di Baviera, che si tennero in città il 16 aprile 1842 e nei giorni seguenti. Ispirate al celebre poema di Alessandro Tassoni “La Secchia rapita”, di esse si era persa, fino a oggi, la memoria dell’originario utilizzo. Grazie al restauro finanziato dal Lions club Modena Host e a una serie di studi contemporaneamente avviati, è emerso che le tele facevano parte del primo carro trionfale del Comune di Modena che, assieme ad altri realizzati a cura dei maggiori Comuni della provincia, ha sfilato davanti alla coppia regale attraversando il Cortile d’Onore di Palazzo Ducale e quindi per le vie della città accolto dai modenesi in festa. Le tre tele esposte in mostra rappresentano una testimonianza estremamente singolare, poiché gli apparati effimeri realizzati per le feste e le solennità laiche o religiose del passato difficilmente si sono conservati, proprio a causa del loro carattere provvisorio e del loro stretto legame con specifiche occasioni celebrative.
Quella che era l’immagine originaria del carro, di cui nient’altro è sopravvissuto, viene restituita in mostra da un’incisione originale. Oltre all’esposizione di stampe e disegni, ai visitatori è offerta una proiezione che comprende una serie di fotografie riproducenti un ciclo di dipinti murali ora scomparsi realizzati sempre da Luigi Manzini e strettamente collegati con le medesime tele. Si proietterà inoltre il cartone animato “La Secchia rapita” realizzato da Pino Zac nel 1972 per la famosa trasmissione Rai “Gulp-fumetti in tv”, che ripropone in maniera simpatica e fedele i passaggi più noti del poema tassoniano.
Per chi vuole scoprire il forte legame che la “Secchia rapita” mantiene con Modena, domenica 26 maggio e domenica 9 giugno si svolgerà un itinerario ciclistico guidato attraverso i luoghi tassoniani in città. Il ritrovo è alle 17, muniti della propria bicicletta, davanti allo scalone del Palazzo Comunale in Piazza Grande, per visitare dapprima il Camerino che custodisce la Secchia originale, quindi la copia nella Ghirlandina, alcuni luoghi tassoniani in centro e la mstra allestita al Museo.
“La secchia rapita”, poema Seicentesco in ottave di argomento “eroicomico”, narra del conflitto tra Bologna e Modena al tempo dell’imperatore Federico II. Il poema trae ispirazione da un fatto realmente accaduto nel 1325, quando i Bolognesi, fatta irruzione nel territorio di Modena, furono respinti e inseguiti fino alla loro città dai Modenesi, che, fermatisi presso un pozzo per dissetarsi, portarono via come trofeo di guerra una secchia di legno. Il Tassoni immagina che, al loro rifiuto di riconsegnare la secchia, i bolognesi dichiarino guerra ai modenesi.
In occasione dell’inaugurazione della mostra, i curatori Lorenzo Lorenzini e Stefano Bulgarelli parleranno della riscoperta delle tele di Manzini, del carro trionfale per cui sono state concepite e della sontuosa festa nuziale che coinvolse la corte estense e la città. Le ricerche sulle tele, la relazione sul restauro condotto da Marta Galvan assieme a un ricco repertorio di immagini sono confluite in una pubblicazione edita da Artestampa, che sarà in vendita a sei euro nelle librerie, e al prezzo speciale di 3 euro per chi la acquista a Palazzo dei musei nelle giornate del 25 e 26 maggio e 9 giugno.
L’esposizione, che rientra nel calendario degli appuntamenti, “Metti a primavera in museo”, si può visitare fino al 29 settembre con ingresso gratuito: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.