Nel corso della seduta del Consiglio Provinciale di Modena del 15.5.2013, l’Assessore Galli ha risposto alla interpellanza con cui chiedevo conto del futuro dell’Ospedale Regina Margherita di Castelfranco Emilia.
I tempi di apertura della Casa della salute castelfranchese sono ignoti e legati a ipotesi di distribuzione/razionalizzazione negli spazi, per ora sono in funzione solo l’ambulatorio infermieristico e l’ambulatorio di continuità assistenziale; altre attività sono previste nel corso del 2013, ma non si quando la Casa della Salute sarà a pieno regime.
Il punto di primo intervento manterrà l’orario di funzionamento attuale, dalle 8 alle 20, per sette giorni alla settimana, ben lontano dalle promesse di copertura h.24 che i cittadini, invece, si aspettano.
Punto nodale della mia interpellanza era anche quello di segnalare le difficoltà da parte della Croce Blu locale chiamata spesso a coprire funzioni non proprie, ma la risposta si è limitata a descrivere la mera modalità del protocollo a cui tali ambulanze si devono attenere e a cui, peraltro, si attengono. Purtroppo le esigenze dei cittadini castelfranchesi sono tante e tali che i volontari vengono chiamati a sopperire ad emergenze che esulano spesso dalle loro funzioni.
L’auto infermieristica non sarà a Castelfranco Emilia, ma troverà collocazione presso la pubblica assistenza di Nonantola, dove sarà previsto un ampliamento dell’orario di presenza di un’autoambulanza di base fino a 24 ore per sette giorni.
Le tre auto mediche previste saranno collocate a Mirandola per l’area nord, a Vignola per l’area sud, a Modena per l’area centro. Le esigenze del Distretto di Castelfranco saranno in riferimento all’auto medica di Modena.
L’unità operativa di cardiologia riabilitativa di Castelfranco Emilia è stata trasferita presso il NOCSAE. I posti letto resi disponibili a seguito del trasferimento, sono stati trasformati in posti letto di lungodegenza.
Il nostro Ospedale deve avere una identità sanitaria, sia essa riferita alla pediatria, alla lungodegenza, alla terapia del dolore,in tempi di tagli alla spesa pubblica non ci si può più permettere di tenere aperta una struttura sanitaria in questo modo. Era un gioiello, ora è una cattedrale nel deserto.
(Gruppo Misto Provincia di Modena – Patrizia Cuzzani)