La cerimonia conclusiva della nona edizione del Grand Prix si è svolta di recente a Milano, alla presenza di oltre 500 persone, nel contesto scenografico dello Spazio CityLife, all’interno dell’area-cantiere dove sono in avanzata fase di realizzazione gli edifici delle Residenze progettate da Daniel Libeskind, per le quali sono stati impiegati oltre 50.000 mq di rivestimenti esterni prodotti da Casalgrande Padana.
La premiazione, avvenuta alla presenza di autorevoli esponenti della cultura architettonica e personalità del mondo del progetto, della critica, dell’università e della comunicazione, è stata preceduta da un intervento del presidente di Casalgrande Padana, Franco Manfredini, e dal saluto di Claudio Artusi, presidente di CityLife.
Oltre vent’anni di storia, nove edizioni, più di millecinquecento progetti provenienti dai cinque continenti: questi i pochi numeri che identificano il Grand Prix, e che Manfredini ha voluto evidenziare per dare l’idea dell’importanza raggiunta da questo concorso di architettura; osservatorio privilegiato sull’evoluzione in atto nell’utilizzo della ceramica e, più in generale, sullo sviluppo della ricerca progettuale e costruttiva; operazione culturale di rilievo che è cresciuta e si è sviluppata nel tempo, assumendo un ruolo sempre più internazionale e di riferimento per l’intero settore.
Con questa iniziativa nata nel 1990, Casalgrande Padana ha sempre inteso sviluppare e rendere più ravvicinato ed efficace il rapporto tra chi produce e chi applica, tra produttore e progettista, in modo da innescare un circolo virtuoso capace di generare prodotti e progetti fortemente orientati all’innovazione tecnologica e alla qualità architettonica.
Questi aspetti di originalità del concorso sono stati ripresi anche da Claudio Artusi che nel suo breve intervento ha sottolineato come la manifestazione del Grand Prix esprima compiutamente una significativa sintesi delle capacità di collaborare messe in atto da produttori di componenti, progettisti e costruttori per un fine comune: la buona qualità dell’opera.
In continuità con la premiazione si svolta la lectio magistralis dell’architetto Daniel Libeskind che attraverso una selezione di opere significative – dal Museo Ebraico di Berlino al masterplan per l’area del World Trade Center di New York – ha voluto rappresentare i caratteri distintivi del suo modo di lavorare; il suo approccio personale alle varie scale del progetto, dall’oggetto di design al manufatto architettonico alla pianificazione dell’intervento alla dimensione urbana. Focalizzando la propria esposizione sul progetto elaborato per CityLife, Libeskind ha sottolineato il suo rapporto speciale con Milano, città dove ha vissuto e dove tutt’ora è operativa una sede del suo studio, e nei confronti della quale ha dichiarato di provare gli stessi sentimenti profondi che da sempre lo legano intimamente a New York.
La manifestazione si è simbolicamente conclusa con il lancio della decima edizione del Premio, a cui sono invitati a partecipare tutti i progettisti che nel loro lavoro sperimentano e impiegano creativamente le qualità estetiche e le eccellenze prestazionali dei materiali prodotti da Casalgrande Padana.
La scadenza è fissata al 31 dicembre 2015. Come sempre, saranno ammesse al concorso le opere realmente eseguite a quella data e che non hanno partecipato alle precedenti edizioni.