A dieci anni una diagnosi di tumore osseo maligno al ginocchio destro, il viaggio da Sarajevo (appena uscita da una guerra civile) a Bologna e l’intervento chirurgico all’Istituto Ortopedico Rizzoli: è il 1999, Delila guarisce, ma oggi, dopo più di tredici anni, ha bisogno di sostituire alcune componenti protesiche usurate. Con il sostegno della Onlus Cosmohelp e di Striker Italia, l’intervento viene eseguito al Rizzoli nell’ambito del Programma assistenziale della Regione Emilia-Romagna, che garantisce l’assistenza continuativa ai pazienti stranieri operati in età pediatrica.
Affetta da osteosarcoma al ginocchio destro con sospetti noduli metastatici al polmone, Delila fu visitata la prima volta da militari italiani in missione di pace. Al suo arrivo in Italia, dopo esami diagnostici, visite e i primi cicli di chemioterapia, fu operata al Rizzoli da un’equipe multidisciplinare guidata dal dott. Marco Manfrini, chirurgo ortopedico della Clinica Ortopedica e Traumatologica III a prevalente indirizzo Oncologico attualmente diretta dal prof. Sandro Giannini.
L’osteosarcoma fu rimosso con un intervento all’arto inferiore destro e la parte malata del femore fu sostituita da una protesi speciale.
“Delila è guarita, nel 1999 rispose bene ai trattamenti chemioterapici e l’esito dell’intervento chirurgico fu positivo. Grazie alla Regione Emilia-Romagna, al mondo del volontariato e al nostro Ufficio prestazioni economiche che segue tutti gli aspetti burocratico-amministrativi del caso, la paziente fu seguita presso l’Istituto Rizzoli in tutto il suo percorso di cura. Nell’arco di questi anni Delila è ritornata al Rizzoli più volte, per visite ambulatoriali e terapie.
Quest’anno si è reso necessario un secondo intervento chirurgico per sostituire una parte della protesi inserita tredici anni fa e oramai usurata e instabile – spiega il dott. Manfrini, responsabile del Centro di Riferimento Specialistico Terapie chirurgiche innovative nei sarcomi ossei dell’età pediatrica – L’operazione, eseguita all’inizio di maggio, ci ha permesso inoltre di intervenire anche sulla rotula, dove la cartilagine lesionata provocava dolore. Grazie a questo intervento, perfettamente riuscito, l’arto avrà maggiore mobilità e il dolore dovrebbe ridursi notevolmente.”
La rete di soggetti attivi nel piano di aiuti a bambini e adolescenti provenienti da paesi dove l’accesso a servizi per il trattamento di gravi patologie rare è difficoltoso o dove mancano strutture e personale medico specializzato è complessa e articolata.
Dal 2004 è la Onlus Cosmohelp di Faenza (RA), che segue circa 30 nuovi casi ogni anno in aggiunta a tutti i rientri, a sostenere Delila per le spese di viaggio e alloggio in Italia durante i suoi periodi di cura, e per ottenere permessi, mantenere i rapporti con le ambasciate e adempiere alle pratiche amministrative necessarie, con la collaborazione dell’Ufficio prestazioni economiche IOR. Le spese di cura e ricovero sono invece sostenute per il 70% dalla Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del Programma assistenziale a favore dei cittadini stranieri, mentre il restante 30% è in carico al Rizzoli.
L’ intervento di Delila è stato sostenuto anche dall’azienda Stryker Italia Srl, che ha donato il materiale protesico necessario per l’operazione chirurgica, contribuendo inoltre alle spese di viaggio.
“È importante seguire i pazienti oncologici nell’arco della loro vita, soprattutto se curati in età pediatrica. È nostra responsabilità garantire un’assistenza continuativa al paziente che inevitabilmente avrà bisogno di interventi di manutenzione degli impianti utilizzati per la ricostruzione dello scheletro – sottolinea il dott. Manfrini – Questo è un pensiero condiviso dalle associazioni con le quali siamo in costante contatto ed espresso anche nei termini dell’assegnazione dei fondi del Programma assistenziale della Regione Emilia-Romagna. Il finanziamento è per ora garantito anche per il trattamento di soggetti stranieri adulti curati da bambini nelle nostre strutture sanitarie, permettendo continuità assistenziale di qualità e attenzione ai pazienti, indipendentemente dal paese di residenza”.