La parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, oggi a Roma per la ratifica della Convenzione di Istambul contro la violenza sulle donne, non ha potuto partecipare al convegno organizzato a Carpi sui beni culturali danneggiati a un anno dal sisma. “Spero che da questo incontro – ha dichiarato Manuela Ghizzoni – possano uscire indicazioni e strategie sul recupero che, noi politici, così come stiamo facendo in questo momento per le materie fiscali, potremo trasformare in emendamenti, in proposta politica insomma”. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni:
«Il ministro per i Beni e le attività culturali Bray è a Carpi per partecipare al convegno organizzato per fare il punto sull’attività di recupero dei beni culturali danneggiati a un anno dal sisma. E’ importante che il ministro abbia programmato questa come una delle prime visite dall’avvio dell’attività del Governo Letta: così come la visita del premier di giovedì prossimo, anche questa tappa carpigiana di Bray testimonia a favore dell’attenzione che questo Esecutivo intende portare avanti rispetto alle zone colpite dal terremoto. I danni economici subiti dal nostro patrimonio artistico-monumentale sono stati calcolati in un miliardo e 300mila euro. Questi mesi sono serviti, soprattutto, per fare un censimento accurato dei beni danneggiati, stiamo parlando di circa 1.600 opere. Ora è il momento di mettere a punto un programma di medio-lungo periodo su come e quando si dovrà intervenire in concreto per riportare il nostro patrimonio storico-artistico-culturale a com’era prima del 20 maggio, anzi meglio di come era allora, se non altro, dal punto di vista delle norme di protezione e prevenzione del rischio sismico e delle calamità naturali. Noi politici, in questo momento, stiamo affrontando il tema della fiscalità legata al terremoto, in sede di conversione in legge del decreto 43. Dal convegno, ci auguriamo, escano indicazioni sulle strategie che devono essere adottate in tema di beni culturali: come intervenire, con quali risorse, con che tipo di programmazione. Il ministro Bray, già in Commissione, ha ribadito la necessità operare un’inversione di tendenza rispetto agli anni passati e tornare, quindi, ad investire nella manutenzione e nel restauro del patrimonio. Ha ragione, è indispensabile. Come parlamentari del Pd siamo pronti a confrontarci con tutti i soggetti coinvolti per arrivare a una proposta politica che sintetizzi le elaborazioni che arrivano dal territorio e le indicazioni dei tecnici. E mentre lavoriamo al recupero del patrimonio danneggiato dal sisma, ricordiamoci pure delle storture che abbiamo ereditato da anni di disinteresse verso i nostri beni storico-artistici. Il ministro Bray forse non lo crederà, ma, ad esempio, il campo di transito di Fossoli, con la sua storia e il suo alto valore simbolico, non è mai stato dichiarato “monumento di interesse nazionale”».