Le aree ortive urbane destinate agli anziani da oggi sono a tutti gli effetti affidate ai Centri sociali Comitati anziani e orti di quartiere, che hanno quindi piena responsabilità per ciò che riguarda l’assegnazione e la gestione dei terreni, oltre che per la copertura assicurativa di tutti gli assegnatari.
E’ la principale novità introdotta dalla nuova convenzione per la gestione degli orti per anziani per gli anni 2013 e 2014 siglata oggi, mercoledì 29 maggio, presso il Comitato anziani San Faustino (via Leonardo da Vinci 158) dall’assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune di Modena Francesca Maletti e il presidente del Coordinamento provinciale dei Centri sociali Comitati anziani e orti (Ancescao) Esarmo Righini.
Attualmente le zone ortive sono nove, dislocate nelle Circoscrizioni 2, 3 e 4 (San Lazzaro, Crocetta, Repubblica di Montefiorino, Buon Pastore, Sant’Agnese, San Damaso, Pagatine, San Faustino, Madonnina), per un totale di 1.078 orti che vanno dai 25 ai 50 metri quadrati. Circa una cinquantina di persone, distribuite nelle aree di San Faustino, Sant’Agnese, Buon Pastore e Madonnina, sono in lista di attesa per l’assegnazione di un orto, mentre nelle zone di San Damaso e San Lazzaro è disponibile ancora qualche spazio ortivo. Alcuni orti sono riservati a persone con disabilità e in qualche caso alle scuole e alla Caritas.
“Gli orti – spiega l’assessore Maletti – sono stati istituiti alla fine degli anni ’70 per coinvolgere gli anziani che, terminata l’attività lavorativa, necessitavano di attività occupazionali per evitare l’isolamento e la solitudine. Hanno quindi prima di tutto una valenza sociale; rappresentano per gli anziani un’opportunità di socializzazione, di relazione e di incontro. Inoltre, gli ortolani scelgono le sementi e vedono crescere le piante che coltivano ogni giorno, si prendono cura di qualcosa che è vivo e perciò stimolante e coinvolgente. Questa attività per loro rappresenta poi un’occasione di avvicinarsi alla natura, di vivere all’aria aperta e di fare attività motoria”.
Righini ricorda inoltre che “in molte aree ortive vengono svolte iniziative organizzate dai Comitati di gestione, quali attività ricreative e feste che coinvolgono non solo gli ortolani ma tutto il quartiere in cui gli orti sono collocati. La vicinanza con aggregazioni sociali favorisce infatti forme di relazione più avanzate in grado di organizzare meglio la vita sociale degli ortolani ma anche di promuovere lavoro volontario verso altre categorie sociali”.
Con la convenzione, il Coordinamento Ancescao si impegna ad adottare forme di autofinanziamento, suddivise tra tutti gli assegnatari, finalizzate alla copertura dei costi di gestione dell’attività ortiva. Gli oneri a carico dell’Amministrazione per l’attività ammontano a circa 20 mila euro, di cui 2.500 a copertura parziale delle spese sostenute dal Coordinamento e 17.200 per gli affitti di alcuni terreni. Il Comune sosterrà l’attività di realizzazione di progetti specifici volti a qualificare e aggiornare le tecniche di conduzione degli orti.
POSSONO ACCEDERE AGLI SPAZI GLI OVER 55 ANNI
La domanda va presentata alla sede di quartiere del Comitato anziani. Insalate, radicchi, pomodori, piante aromatiche officinali e fiori le principali coltivazioni
Insalate, radicchi, pomodori, cipolle, zucchine, carote, finocchi, piselli e sedano, ma anche piante aromatiche, piante officinali e in alcuni casi fiori, con particolare predilezione per le rose. Sono le principali coltivazioni a cui sono soggetti le nove aree ortive urbane per anziani presenti nel Comune di Modena.
Possono fare richiesta per l’assegnazione di un orto i residenti nel Comune di Modena che abbiano compiuto i 55 anni di età e siano in attesa o già in pensione. La domanda va presentata presso la sede dei singoli Comitati anziani e orti affiliati al Coordinamento provinciale Ancescao presenti nella Circoscrizione di residenza. Possono inoltre fare richiesta in deroga a tali requisiti i referenti per il Servizio sociale territoriale di base in accordo con l’ufficio Attività promozionali del Comune per proposte di progetti specifici di natura socio-riabilitativa.
L’assegnazione degli orti viene effettuata in tutte le aree ortive secondo l’ordine di presentazione della domanda una volta all’anno, di norma nel mese di novembre. Il Comitato anziani o Centro sociale di zona assegna ciascun lotto di terreno, in uso precario, ai singoli ortolani attraverso l’iscrizione alla stessa associazione.
L’attività degli orti è disciplinata da un Regolamento di gestione comune a tutte le aree ortive. Per la gestione operativa, ogni associazione presente sul territorio si avvale di una “Commissione di gestione orti” nominata dagli ortolani riuniti in assemblea che elegge un proprio responsabile da rinnovare ogni due anni che diventa il referente per tutti gli aspetti e le problematiche della zona ortiva. Nelle diverse zone ortive il Coordinamento individua un coordinatore con il compito di referente.
GIOVANI ORTOLANI E NONNI SCOPRONO LA TERRA
Nell’anno scolastico 2012-2013 sono state 25 le classi di scuole d’infanzia e primarie che hanno partecipato al progetto, per un totale di 590 bambini
Far conoscere l’orto ai bambini, la lavorazione della terra, come cambiano le piante coltivate in relazione ai cambiamenti stagionali e climatici, cosa si coltiva e qual è il ciclo di crescita naturale degli ortaggi, promuovere una corretta alimentazione, ma anche favorire il rapporto intergenerazionale e di trasmissione di conoscenze e saperi da parte di persone in pensione che coltivano un orto.
Sono le finalità del progetto “I nonni raccontano gli orti” sviluppato dal Comune di Modena (assessorato Politiche sociali, sanitarie e abitative e assessorato all’Istruzione) in collaborazione con l’Ancescao che ogni anno dal 2007/2008 si svolge presso le zone ortive urbane del territorio comunale assegnate ad anziani.
Nell’anno scolastico 2012-2013 le classi coinvolte sono state 25, tra scuole d’infanzia e primarie, per un totale di 590 alunni. Gli orti che hanno ospitato i giovanissimi sono stati quelli di San Lazzaro, Crocetta, Sant’Agnese, San Faustino, Madonnina e Buon pastore, con l’impegno di due nonni volontari per ogni zona.
L’esperienza può essere di due tipi: alle classi viene proposta o una visita didattica o un laboratorio di coltivazione degli orti insieme ai nonni ortolani. La visita didattica ha una durata di circa due ore: i bambini, suddivisi in gruppi, vengono accolti dagli ortolani che gli raccontano cosa sono gli orti e come vengono organizzati prima di accompagnarli nella visita vera e propria attraverso i sentieri che delimitano le aree coltivate. Nel laboratorio sono previste due o più visite agli orti di circa due ore ciascuna. La prima, in marzo, vede i bambini impegnati nella coltivazione dell’orto, attraverso la preparazione del terreno, la dimora del seme, la semina dei prodotti orticoli tipici della zona e la conseguente innaffiatura. Durante la seconda visita, tra maggio e giugno, nel momento di maggior ricchezza produttiva dell’orto, i bambini hanno l’occasione di vedere tutti gli orti ricchi di prodotti e a piena maturazione.