“Ancora tre sconfitte che pesano come macigni. Ancora una volta le urne seppelliscono le scelte elettorali volute dal Pdl modenese. E’ una consuetudine preoccupante che si ripete ad ogni elezione amministrativa. Da quando il Pdl è gestito da Aimi, Giovanardi e Samorì si è sottoposto a ben sei ‘esami’ amministrativi. Un anno fa il Pdl fu bocciato dagli elettori a Serramazzoni, Novi di Modena e Castelnuovo Rangone. Ieri è stato nuovamente respinto con forti perdite a Polinago, a Camposanto e ancora a Serramazzoni. Un 6 a 0 che purtroppo parla da solo e che non ha bisogno di grandi commenti, ma di vere spiegazioni. Non vorrei infatti che, come al solito, i dirigenti modenesi e regionali facciano finta di nulla al posto che aprire un serio dibattito e che i problemi di inconsistenza politica rimangano tutti lì sul tappeto. Evidentemente però sbagliando non si impara. Il continuo ciclo di sconfitte a cui è abbonato il Pdl modenese non è certo un buon viatico in vista della grande tornata di amministrative dell’anno prossimo, quando si voterà a Modena città e in oltre 30 comuni della provincia. Senza un reale cambiamento, di questo passo si rischiano numeri da cappotto. L’irrilevanza politica che si è venuta a creare per chi è alternativo alla sinistra non può non preoccupare qualsiasi persona che abbia a cuore il futuro e l’agibilità politica del centrodestra in provincia di Modena. La scusa sempre accampata della rissosità interna nel Pdl di una volta, alla luce oggettiva dei fatti, non regge ora che a decidere sono solo Aimi e Giovanardi che nello stesso comune hanno sostenuto candidati diversi. E’ doveroso ringraziare chi si è candidato ma appare ancora più urgente la necessità di non nascondere la polvere sotto il tappeto e di affrontare serenamente l’analisi delle scelte sbagliate che hanno prodotto un pessimo risultato. Una debacle che non può essere accettata con leggerezza dalla dirigenza di quello che i sondaggi ci dicono essere il primo partito italiano. Nessuno vuole scimmiottare il dibattito da psicodramma che si vive nel centrosinistra, ma non si può far crescere una classe dirigente adeguata nell’assordante silenzio del centrodestra a Modena come a Roma”.
Commenta così il Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Andrea Leoni, iscritto al gruppo Pdl, alla luce delle tre sconfitte rimediate dal Pdl nei tre comuni dove si è votato in provincia di Modena.