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Sassuolo: sequestro lampo di un imprenditore a scopo di estorsione. Nei guai un artigiano di Soliera

carabinieri_sassuoloIeri i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Sassuolo hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, P. M., nato Modena, classe 76, residente a Soliera, coniugato, artigiano edile, resosi responsabile di sequestro di persona a scopo di estorsione.

Nella mattina di ieri l’uomo ha contattato telefonicamente M.B., classe 44, residente a Prignano sulla Secchia, imprenditore, sua vecchia conoscenza a seguito dell’esecuzione di lavori presso la sua abitazione, chiedendogli un incontro al fine di discutere circa alcune lettere pervenutegli e connesse a proprio avviso con i lavori edili da egli eseguiti nel passato presso la dimora dell’imprenditore.

Quest’ultimo, pur se sorpreso della chiamata, stante che non lo vedeva né sentiva da circa due anni, acconsentiva di incontrarlo presso gli uffici della propria azienda, a Fiorano Modenese.

Qui, P.M., giunto verso le ore 11,30 circa, e dopo aver rappresentato le problematiche legali accennate al telefono e che non trovavano alcun riscontro nel suo interlocutore, chiedeva la gentilezza di essere accompagnato presso il parcheggio del supermercato Panorama ove aveva lasciato la propria autovettura. L’imprenditore acconsentiva, faceva salire la vecchia conoscenza a bordo della propria autovettura e si dirigeva verso il comune di Sassuolo.

Una volta giunto nei pressi del centro cittadino, improvvisamente il suo passeggero ha estratto una pistola – poi rivelatasi giocattolo di quelle usate nel soft air – e puntandola dapprima alla tempia e poi al fianco minacciava M.B. di consegnargli 30.000 euro in denaro contante, invitandolo a chiamare, immediatamente e a mezzo cellulare, la banca affinché fosse preparata la somma richiesta. Inutili i tentativi da parte della vittima di far intendere delle difficoltà di prelevare tale ingente somma senza il preavviso di almeno un giorno e la promessa di non dire nulla alle forze dell’ordine se lo avesse lasciato andare. Costretto a girare per le strade di Sassuolo senza una meta precisa, seguendo con la pistola puntata al fianco l’itinerario datogli dal suo sequestratore (che nel frattempo giustificava il proprio gesto con difficoltà economiche del proprio nucleo familiare), l’imprenditore riusciva ad arrivate in Piazza Garibaldi dove, con uno stratagemma che distraeva il sequestratore, riusciva a liberarsi dalla presa al braccio che l’aveva accompagnato sino a quel momento, uscire dall’abitacolo e trovare rifugio presso un vicino esercizio commerciale da dove chiamava i Carabinieri. Anche i sequestratore abbandonava l’autovettura e allontanandosi per le vie del centro cittadino.

Poco dopo, sul posto giungeva una prima “gazzella” dei Carabinieri, che al racconto dell’imprenditore unitamente ad altri militari della Compagnia effettuavano immediate ricerche che si concludevano con il rintraccio dell’artigiano in via Barozzi a Sassuolo.

Portato al Comando Carabinieri, alle prime domande degli inquirenti rispondeva di avere perso per un certo tempo la coscienza di quello che stava facendo, spinto dalla necessità di avere dei soldi per affrontare le difficoltà economiche in cui lui e la sua famiglia vivono in questo momento e di rendersi conto soltanto ora della gravità di suo gesto.

 

















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