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Negro (PD): “La visita del premier conferma vicinanza umana e politica”

Un anno dopo le due drammatiche scosse del 20 e del 29 maggio, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha incontrato i rappresentanti delle istituzioni locali, il mondo dell’economia e del lavoro, una rappresentanza dei comitati e ha visitato i luoghi colpiti dal sisma. “La visita del premier, niente affatto fredda o formale, conferma vicinanza umana e politica alle nostre terre impegnate nella ricostruzione – afferma il segretario provinciale del Pd Paolo Negro – Il lavoro fatto è stato molto, ma bisogna continuare su questa stessa strada. E’ per questo che venerdì ci troveremo con i nostri parlamentari e i sindaci del cratere per fare il punto sulla conversione del decreto 43 e il “pacchetto Emilia” degli emendamenti”. Ecco la dichiarazione di Paolo Negro:

«Non è tempo di celebrazioni e di autocelebrazioni, hanno ragione il commissario straordinario Errani e il premier Letta. Abbiamo lavorato molto e bene, ma dobbiamo continuare su questa strada, raddoppiando anzi gli sforzi verso una ricostruzione di qualità, attenta ai tempi, in sintonia con i bisogni reali dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese. Il presidente del Consiglio, con la sua presenza odierna, ha confermato la propria vicinanza umana e politica verso i nostri territori. Non è stata una visita rituale o di dovere istituzionale. Letta, da vicesegretario del partito, era già stato più volte nella Bassa in questi mesi, lo ha ricordato lui stesso. Ha visto con i propri occhi le tende, gli sforzi comuni per ripartire, le preoccupazioni della prima ora e le necessità del futuro. Ho apprezzato che abbia riconosciuto come, ad esempio, l’impegno del territorio abbia saputo evitare il rischio della delocalizzazione. Ma ho apprezzato ancor di più l’apertura indubbia verso le richieste che arrivano ora dall’area del cratere, quelle che sono state tradotte in emendamenti che i nostri parlamentari hanno portato all’attenzione del Parlamento tutto e del Governo. Molto positiva l’apertura di Letta rispetto alla possibilità che, in sede conversione in legge del decreto 43, trovi posto il nostro “pacchetto Emilia”: l’allentamento del patto di stabilità interno dei Comuni, la possibilità di assumere più personale in modo da abbattere i tempi della burocrazia, l’estensione della copertura dei prestiti per tutti i tipi di pagamenti. Terremo alta l’attenzione e di tutto questo parleremo venerdì 31 maggio a Mirandola nel corso di un incontro con i nostri parlamentari e i sindaci dell’area del cratere per fare il punto sulle nuove battaglie parlamentari, fiduciosi, però, che nel nuovo Esecutivo troveremo un interlocutore non solo attento, ma anche conscio dei tanti problemi che i nostri territori devono affrontare. A più riprese, i nostri amministratori, i nostri parlamentari ed esponenti del nostro partito, in questi mesi, hanno posto l’accento sulla necessità che da quanto accaduto, almeno, si potesse trarre una lezione, che ogni volta, di fronte a una nuova emergenza, non si debba tornare a cominciare daccapo. E’ un bene che anche il nostro presidente del Consiglio abbia affermato la piena consapevolezza che per salvaguardare questa nostra Italia, che lui ha definito “bella e fragile”, sia oggi più che mai necessario adottare una legge quadro nazionale sulle emergenze. Forse il sacrificio e il dramma vissuto un anno fa, è stato capace di produrre una nuova speranza per il futuro».

 

















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