“La sospensione della rata di giugno dell’Imu non solo per le prime, case ma anche per i beni strumentali all’attività produttiva, come terreni e fabbricati rurali, è un atto di giustizia”. Lo afferma la Cia di Modena sottolineando che il sistema imprenditoriale, in particolare l’agricoltura, ha pagato già abbastanza per l’introduzione di un’imposta iniqua che ha tassato strumenti di produzione e luoghi di lavoro come fossero patrimoni. Secondo i dati del Ministero dell’Economia, infatti, l’agricoltura ha versato a livello nazionale 628 milioni per l’Imu sui terreni agricoli, a fronte di un incasso previsto di 400 milioni.
“Ora bisogna cambiare rotta e ricominciare a sostenere le imprese, altrimenti non ci sarà ripresa né economica né occupazionale – sostiene la Cia -. In questo senso, la sospensione della prima rata dell’Imu è solo il primo passo. Bisogna che il governo rispetti gli impegni presi restituendo l’Imu in eccesso pagato dagli agricoltori (come minimo 200 milioni di euro) e, quindi, lavori per la sua totale abolizione, come annunciato dal ministro delle Politiche agricole Nunzia De Girolamo.