«I dati che emergono dalle assemblea di bilancio sono positivi. Si evidenzia una tenuta complessiva del fatturato, nel 2012 sul 2011, e lo stesso si registra nei primi tre mesi di quest’anno, ancorché non vi siano utili particolarmente significativi, per quanto riguarda l’andamento economico Tiene l’occupazione e in alcuni settori, anche se di poco, cresce e questo per le cooperative, e non solo, è il dato più importante»: a riferirlo è Alberto Armuzzi, presidente di Legacoop Servizi Emilia-Romagna, che associa le cooperative di trasporto e movimentazione delle merci e la logistica, la vigilanza privata, la ristorazione collettiva e commerciale, l’igiene e la sanificazione ambientale, il Global service e Facility Management, il trasporto pubblico locale, l’informatica e i servizi avanzati in genere e i servizi ai Beni culturali.
«Si confermano la distintività e il ruolo sociale della cooperazione – sottolinea Armuzzi – che ha tenuto e in alcuni casi aumentato l’intensità di lavoro, dando una risposta positiva alla domanda di occupazione, con l’obiettivo di continuare su questa strada anche per i prossimi anni. Naturalmente, non ci nascondiamo le difficoltà – aggiunge il presidente di Legacoop Servizi – e la mancanza di una politica complessiva di rilancio economico alimenta la preoccupazione per il secondo semestre di quest’anno e per il 2014. Occorre che il Governo faccia urgentemente quelle scelte da tanti indicate che favoriscano la ripresa dell’economia e dell’occupazione».
Fra le scelte urgenti, Armuzzi indica la riduzione del cuneo fiscale, per dare ossigeno alle imprese e ai lavoratori; l’allentamento del Patto di stabilità interno e di quello europeo; l’effettivo pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti delle Pubbliche amministrazioni; un ruolo dello Stato più efficace nel fare sistema e accompagnare le imprese italiane ad uscire da questa grave e difficile crisi, oltre che affrontare i mercati esteri imboccando la strada della internazionalizzazione, che non significa decentrare all’estero i punti produttivi, che siano di beni e/o servizi.
«La cura che uccide il cavallo non va bene – osserva Armuzzi, commentando le politiche di eccessivo rigore –: la crescita si fa anche sforando alcuni parametri, facendo del debito e sanandolo con maggiori entrate per effetto della ripresa economica».
Nel 2012, a Legacoop Servizi Emilia-Romagna aderivano 400 imprese cooperative, con oltre 70.000 addetti tra soci-lavoratori, soci-imprenditori e dipendenti diretti, con un fatturato globale su base regionale di 4,5 miliardi di euro.