Entro il 26 giugno prossimo gli enti locali sono tenuti ad adeguare i propri statuti e i propri regolamenti “per garantire il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei Consigli e nelle Giunte”, come disposto dalla legge 215 del 23 novembre 2012 che ha modificato l’articolo 6 del Testo Unico degli Enti locali. L’ordine del giorno proposto ieri in Consiglio da Claudia Rubini del Pdl chiede a questo proposito alla Provincia “di monitorare il proprio territorio per verificare la situazione in essere e sollecitare per quanto possibile tutti i Comuni bolognesi a rispettare il termine del 26 giugno”. Il documento, approvato con 17 voti a favore (Rubini, Pd), 2 astenuti (Lega) e la non partecipazione al voto di Finotti e Leporati del Pdl, Rambaldi-Pid, Scelta Civica e Fli, sottolinea che la modifica apportata al Testo unico “si è resa necessaria perché sono ancora troppo pochi gli enti locali che hanno posto la politica di pari opportunità al centro del proprio assetto normativo”.
Un emendamento al testo originale dell’odg, richiesto dalla consigliera Baruffaldi del Pd, sottolinea che quello di Bologna è stato “il primo Comune ad adeguare il proprio statuto alle nuove norme per assicurare le condizioni di rappresentanza paritaria fra uomo e donna”.