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Fiorano: la Festa di Babele

Gruppo-BABELE-2013

Si è svolta ieri sera, venerdì 7 giugno, nel Salone del Pellegrino presso la Basilica della Beata Vergine del Castello, la festa finale del Gruppo Babele, che ha coinvolto i ragazzi, gli educatori, le famiglie, i rappresentanti della parrocchia, presenti don Filippo e Giovanni Cavani, e dell’amministrazione comunale di Fiorano Modenese, che ha partecipato con il vicesindaco Maria Paola Bonilauri e con l’assessore Marco Busani.

Il Gruppo di Attività Educativa Babele opera dal 1990 con lo scopo di accompagnare la crescita di ragazzi dagli 11 ai 20 anni, durante momenti scolastici e di gioco. È un progetto interno alla parrocchia San Giovanni >Battista di Fiorano ed è svolto in stretta collaborazione con il Comune di Fiorano Modenese, in quanto compreso nella Get di distretto. Vi sono impegnati educatori professionali affiancati da volontari, prevalentemente studenti universitari e di scuola superiore che investono nel Gruppo il loro tempo perché la relazione tra giovani e ragazzi è arricchente per entrambe le parti. I ragazzi seguiti durante l’anno sono circa sessanta distribuiti nell’arco della settimana. L’iscrizione è gratuita e i ragazzi possono scegliere quali giorni frequentare da lunedì a venerdì, dalle 14.30 alle 17.30-18, durante le quali si svolgono attività di accoglienza, di recupero scolastico e compiti, attività ricreative, ludiche, sportive (pallavolo, nuoto, calcio, giochi da tavolo, laboratori creativi, chiacchiere, ecc.). L’obiettivo è far conoscere ai ragazzi il senso della cooperazione, della solidarietà, attraverso la pratica continua dell’ascolto, dell’attenzione verso la persona, a cominciare dalle più semplici pratiche quotidiane. Centrale è il gruppo, come luogo in cui esercitare il rispetto per l’altro, come esempio in cui ciascuno può partecipare indipendentemente dalle sue condizioni iniziali, anche di carenza di diverso tipo. Per esempio, una squadra di calcio dove tutti a turno giocano, sperimentando che ciascuno ha un valore come persona, indipendentemente dalle sue qualità agonistiche. Babele è “un posto dove i ragazzi imparano a capire gli adulti e dove gli adulti imparano ad essere comprensibili per i ragazzi”.

La festa finale è la condivisione dell’attività svolta; dopo la Messa, per chi è cattolico, i ragazzi hanno presentato in forma sceneggiata e musicata i valori scoperti nelle attività svolte; hanno ricevuto pubblicamente il ‘grazie’ da parte degli educatori per quello che ognuno ha saputo portare nel gruppo: competenze, disponibilità, sorrisi, esempio, lealtà. La festa si è conclusa con il buffet allestito con un piatto di ogni famiglia, con assaggi che rappresentano le tradizioni gastronomiche dei cinque continenti, perché Babele è lo specchio più fedele della Fiorano che sta diventando: una comunità, aperta e solidale, composta da cittadini di 100 province italiane e 60 nazioni del monso.

Quest’anno il gruppo di prima e seconda media di Babele ha visto numerosi nuovi ingressi ed è quindi stato necessario, in un primo momento, lavorare sulla creazione di un gruppo affiatato, collaborativo e che condividesse alcune regole fondamentali. “Abbiamo quindi proposto loro diverse attività – raccontano gli educatori – che avevano l’obiettivo di aumentare la conoscenza di sé e degli altri e che li aiutassero a comunicare in un modo più efficace e rispettoso. Insieme a loro abbiamo poi riflettuto su quali fossero le regole importanti per stare bene in gruppo e attraverso momenti di confronto le abbiamo negoziate e costruite. E’ emersa , fra le altre, l’importanza di dedicare il giusto tempo al momento dei compiti che deve essere svolto in un clima di impegno e collaborazione. Un’altra regola sentita dai ragazzi è quella della cura e la pulizia degli spazi, nata dal desiderio di passare i pomeriggi in un ambiente pulito e piacevole. Gli spazi sono diventati un’occasione importante per cercare di creare un gruppo affiatato e per alimentare l’attaccamento, l’affezione per il Babele. Abbiamo infatti dedicato diversi momenti alla riorganizzazione della stanza, ciò ha permesso ai ragazzi di dare sfogo alla creatività, di vedere messa in pratica la matematica e di poter esprimere le loro capacità manuali”.

“Nella seconda parte dell’anno abbiamo proposto ai ragazzi, in collaborazione con il Ceas Pedecollinare, un percorso di educazione ambientale che aveva per tema l’acqua. L’obiettivo del percorso è stato quello di sensibilizzare i ragazzi sull’importanza del corretto utilizzo dell’acqua in quanto risorsa preziosa e limitata. Il progetto, attraverso incontri, laboratori creativi e uscite sul territorio ha permesso ai ragazzi di conoscere le potenzialità e i pericoli di questo elemento, li ha messi a contatto con diverse figure professionali che si occupano di gestione e tutela dell’acqua e ha permesso loro di entrare in contatto con la natura in modo privilegiato.

La presenza di diversi ragazzi stranieri, alcuni dei quali comunicavano ancora con difficoltà in italiano, è stata fonte di grande ricchezza e ha fatto nascere un proficuo confronto che ha portato alla scoperta di somiglianze e differenze linguistiche e culturali. I ragazzi hanno accolto con entusiasmo e curiosità le novità portate dalle diverse culture e hanno mostrato, attraverso le numerose domande, grande voglia di conoscerle e comprenderle”.

Il gruppo di terza media, come ogni hanno, ha dedicato grande attenzione alla preparazione della scelta delle scuole superiori. Consapevoli dell’importanza di questo momento per la vita dei ragazzi, gli educatori hanno proposto loro diverse attività che avevano l’obiettivo di aiutare i ragazzi a riflettere sui propri sogni, sui propri desideri ma soprattutto di riflettere su quali fossero le loro attitudini, per fare una scelta consapevole e serena. “Questo percorso ci ha mostrato ragazzi pieni di speranza per il futuro e con la consapevolezza di doversi impegnare molto per realizzare i propri sogni”.

 

















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