E’ stata raggiunta ieri la pre-intesa tra il sindacato FP/Cgil e Domus Assistenza in merito all’orario di lavoro delle oltre 30 lavoratrici, impiegate nel Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) di Carpi.
Ricordiamo che il 19 febbraio scorso era stato proclamato lo stato di agitazione per le condizioni di disagio determinate dalle scelte organizzative di Domus Assistenza, che avevano portato a perdite nelle retribuzioni e ad un’eccessiva flessibilità dello svolgimento delle prestazioni, con turni frammentati, all’interno dei quali si inserivano pause di tre ore e mezza. Il turno, inoltre, non prevedeva adeguati meccanismi di sostituzione del personale assente, causando continue ed improvvise ricollocazioni dell’orario di lavoro.
Le parti sono state convocate in Prefettura il 5 marzo 2013. L’incontro ha sancito una sospensione dello stato di agitazione, finalizzata al raggiungimento di una possibile soluzione al problema. La ripresa del tavolo ha portato alla pre-intesa di ieri.
Si tratta di un accordo sperimentale che prevede la sottoscrizione definitiva entro il 30 settembre 2013, dopo la valutazione congiunta degli effetti della nuova organizzazione, i cui aspetti fondamentali sono la revisione dell’orario di lavoro, con l’introduzione di un sistema di turni cadenzato, tale da permettere il rispetto dell’orario di lavoro e delle pause previste per legge. L’estensione della reperibilità a tutta la settimana, con due turni giornalieri, indennizzati come da CCNL, in modo da rispondere al disagio delle sostituzioni improvvise di personale. L’introduzione, in prospettiva, di un numero maggiore di part-time, per poter permettere la piena applicazione del nuovo orario e la piena applicazione della disciplina, contenuta nel CCNL, che li regolamenta, sia per la parte della gestione oraria, sia per la parte economica.
Gli esuberi del personale, già gestiti negli scorsi mesi, ma non ancora conclusi, verranno trattati ai sensi dell’Accordo sindacale del 21 ottobre 2011, quindi privilegiando la mobilità aziendale e in seconda battuta, utilizzando eventualmente gli ammortizzatori in deroga.
Il senso dell’accordo è un’omogeneità dei trattamenti, il rispetto dell’orario di lavoro, una flessibilità dell’orario ridotta e governata in maniera condivisa con i lavoratori, anche nell’ottica di variazioni nel tempo che dovranno comportare degli aggiustamenti dell’orario. Inoltre c’è la tutela dei posti di lavoro – non era scontata in questa fase – e l’esigibilità di alcuni istituti del CCNL e del Contratto Provinciale.
“Abbiamo provato ad individuare un percorso dentro una fase piena di complicazioni – sostiene Fabio De Santis della FP/Cgil – I servizi alla persona stanno cambiando a vista d’occhio. Su di loro si è abbattuta la scure dei tagli e della crisi generale. Una situazione, purtroppo, ancora in essere. Temo che difficoltà di questo tipo si allargheranno anche ad altri servizi. La pre-intesa sperimentale ci ha permesso di sviluppare un percorso che dovremo valutare nei prossimi mesi, al quale, per il momento, dobbiamo dare fiducia”.