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In zona stazione a Reggio Emilia aperto alla città il nuovo parco delle Paulonie

Parco-Paulonie-Inaug“Oggi è una giornata importante per le comunità italiana e marocchina”. È con queste parole che il vicesindaco di Reggio Emilia Ugo Ferrari ha aperto oggi, venerdì 21 giugno, le iniziative di presentazione del riqualificato parco delle Paulonie, tra via Paradisi e via Sani, dove grazie a una Convenzione con il Governo del Marocco è stato realizzato un nuovo mosaico nel suggestivo stile marocchino ‘zellige’.

Al taglio del nastro hanno partecipato, insieme al vicesindaco Ferrari, il Console Generale del Regno del Marocco a Bologna Driss Rochi, l’assessore alla Coesione e Sicurezza sociale del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini e Simonetta Saliera, assessore alle Politiche per la sicurezza e vicepresidente della Regione Emilia Romagna. Erano presenti anche i bambini della vicina scuola dell’infanzia “Elisa Lari”.

“Quella della presenza marocchina a Reggio Emilia – ha detto ancora Ferrari – è una lunga storia, che ha avuto inizio negli anni Settanta e che prosegue la storia millenaria della cultura mediterranea, di quel mare che è sempre stato elemento di unione e che è considerato la culla della civiltà. Noi siamo qui oggi, ognuno con la sua cultura, per continuare quella storia, per continuare a conoscerci e a frequentarci”.

Le parole di Ferrari hanno trovato conferma in quelle del console Driss Rochi, il quale ha tra l’altro ricordato il forte impegno di Reggio Emilia – “una delle città da me più visitate”, ha detto – nelle politiche di integrazione. “Le risorse investite qui a Reggio Emilia dal Governo del Marocco sono un investimento e, al tempo stesso, assumono un valore simbolico” – ha proseguito il console Rochi – a favore del dialogo interculturale”.

I lavori del mosaico, finanziati dal Governo di Rabat, costituiscono una delle parti più importanti della Convenzione sottoscritta nel 2011 con il Comune di Reggio Emilia e la Fondazione Mondinsieme in seguito alla quale sono state promosse iniziative concrete per favorire l’integrazione della numerosa comunità marocchina (oltre 3300 persone) residente a Reggio Emilia e i contatti e la conoscenza diretta dei cittadini reggiani con il Paese nordafricano. L’accordo è stato il primo di questo genere in Italia realizzato da un Comune e prevedeva, tra l’altro, un contributo di 50.000 euro del Ministero Incaricato della comunità marocchina residente all’estero per completare la riqualificazione in corso del parco delle Paulonie, in una zona dove la presenza di cittadini di origine marocchina è particolarmente consistente. Nel cantiere sono stati impegnati cinque artigiani ‘Maalem’ venuti appositamente dal Paese nordafricano.

La realizzazione del mosaico completa la riqualificazione del parco delle Paulonie e si affianca ai nuovi arredi e strutture per bambini, al piccolo teatro e al rinnovato campo sportivo, inaugurato nel 2011. Le Paulonie diventa in questo modo un nuovo genere di area di socializzazione attrezzata con elementi didattici, grazie alla creazione di aree dove potranno essere realizzate iniziative dedicate in particolare all’educazione al riciclo dei materiali usati, che si avvarrà del contributo del centro di riciclaggio creativo ‘ReMida’.

“Oggi è una giornata positiva per la città – ha detto oggi l’assessore Corradini – perché nonostante il momento difficile che viviamo, nel quale vediamo molti perdere la fiducia nel futuro, noi non smettiamo di progettare spazi per la qualità urbana, in grado di dare serenità alla vita dei quartieri. Inoltre, questo spazio afferma che tutte le comunità che vivono a Reggio Emilia possono concorrere al bene comune e le persone che le formano devono assumersi delle responsabilità dirette”.

L’assessore regionale Saliera, prendendo la parola, ha voluto ricordare l’importanza di “sentirsi a casa” negli spazi pubblici. “Condividere percorsi di incontro tra diverse comunità contribuisce a costruire le comunità e il senso di appartenenza. Queste sono le grandi innovazioni, mai scontate, che contraddistinguono Reggio Emilia”.

Al’inaugurazione ha fatto seguito un incontro dal titolo “Il mosaico a Reggio Emilia e nel Mediterraneo. Il mosaico Zellige”, a cura dei Musei Civici di Reggio Emilia, un concerto a cura dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “A. Peri” e un rinfresco equo-solidale a cura di Alleanza democratica delle associazioni marocchine in Italia.

Domani, sabato 22 giugno, dalle ore 16, le iniziative di presentazione del parco proseguiranno con “In questo parco tutto per me”, storie e piccoli incanti per bambini e genitori che li accompagnano a cura dei volontari Nati per Leggere in collaborazione con le biblioteche di Ospizio e Santa Croce. Dalle ore 17, giochi per tutti: scacchiera cinese Xiang Qi, scacchiera europea, giochi tradizionali a terra, Progetto Giochiamo!, a cura di Spazio Raga e Distretto sociale. Animazione e giochi di movimento, a cura di progetto L’Abaco del mondo.

Ore 18 Merenda equo-solidale per bambini e Concerto con Mirco Ghirardini – clarinetto solo; Jules and Friends – live afro; Arcobaleno e Cheb Kadil – live world music con la straordinaria partecipazione di Ekaterina Sofina – campionessa di danza del ventre; Jahspora – dj set afro reggae.

Dalle 17.30 alle 18.30 un operatore dei Musei Civici di Reggio Emilia sarà a disposizione per fornire informazioni sui mosaici a Reggio Emilia

 

PARCO ‘LE PAULONIE’ – NUOVA AREA GIOCO

L’intervento si rivolge alla parte ovest del parco, dedicato alle attività ludiche e ricreative. Per la definizione del progetto esecutivo sono state determinati le collaborazioni con Remida e Governo del Marocco. Remida ha suggerito di progettare e inserire nell’area tipologie di giochi diverse da quelle tradizionali, per creare un luogo nuovo per la città dove poter realizzare percorsi ludici che sviluppano l’immaginazione dei bambini e l’uso dei cinque sensi. Il Governo del Marocco ha invece espresso la volontà di collaborare alla definizione del progetto di riqualificazione del parco, proponendo la realizzazione di uno spazio aperto dove ospitare eventi culturali e sociali.

Da questo percorso è emersa l’idea progettuale, definita dai seguenti interventi: realizzare una piccola arena con gradoni; inserire un’area destinata a giochi innovativi e sensoriali, che possano stimolare l’uso dei sensi, la creatività e la socializzazione; creare una piccola area destinata alla prima infanzia, con l’inserimento di giochi più tradizionali; utilizzare la piattaforma in cemento esistente come base per disegnare alcuni giochi a terra.

Il progetto ha previsto il mantenimento dello schema di ingressi e percorsi pedonali esistenti, accorpando uno spazio aperto dotato di gradoni, configurato come piccola arena, a fianco della piazzetta pavimentata. Questa piccola arena è stata concepita come un allargamento della piazzetta esistente.

Per connotare tale luogo con elementi dell’architettura marocchina, il Governo del Marocco si è impegnato a decorare l’arena con il mosaico zellige. Il progetto ha quindi previsto di coniugare una forma geometrica e contemporanea dell’arena con la tradizione marocchina rivestendo con il mosaico le superfici orizzontali di tale struttura (la platea e le sedute dei gradoni).

Il mosaico zellige è realizzato e posato da una società marocchina.

Sempre per evidenziare il contrasto tra forme contemporanee ed elementi della tradizione, si è intervenuti sui tracciati che si sviluppano all’interno del parco rivestendo l’attuale pavimentazione di autobloccanti con un manto costituito da una pasta in cemento e resina con un colore neutro, per dare più risalto alle tinte brillanti del mosaico.

Poiché il progetto si pone anche l’obbiettivo di realizzare un parco pubblico innovativo destinato a tutti, che esprima un’idea nuova del gioco e della socialità, sono state installate attrezzature che stimolano l’uso dei sensi per creare il parco della scienza. Nel progetto è previsto l’utilizzo di 4 attrezzature sul tema del suono e della vista.

 

LA CONVENZIONE CON IL MAROCCO

La convenzione firmata dallo Stato del Marocco, che ha validità triennale ed è gestita dalla Fondazione Mondinsieme, costituisce un importante riconoscimento del valore delle politiche reggiane per il dialogo interculturale. Un riconoscimento che sarà con ogni probabilità confermato da altri Paesi nordafricani, con i quali sono in corso contatti per la realizzazione di accordi simili.

Oltre agli interventi nel parco delle Paulonie, la Convenzione prevede la promozione e il sostegno di attività di formazione e culturali-linguistiche, rivolte alla comunità marocchina a Reggio e a giovani studenti di nazionalità italiana e marocchina. Nel 2012 sono infatti previste iniziative formative e culturali, finanziate da entrambe le Amministrazioni, che coinvolgeranno in particolare i giovani. Nel periodo estivo, 10 studenti universitari residenti a Reggio Emilia potranno infatti partecipare per 15 giorni all’Università estiva del Marocco e 30 studenti degli istituti superiori saranno ospitati in vacanze studio di 15 giorni nel Paese nordafricano. Nel primo caso, ognuno degli universitari potrà contare su un contributo di 100 euro. I giovani in vacanza studio, invece, avranno a loro carico le sole spese di viaggio.

Infine, a Reggio Emilia sono previsti incontri culturali e corsi di lingua araba e di italiano per bambini e adulti, alcuni dei quali costituiranno uno dei momenti di animazione del riqualificato parco delle Paulonie.

Tra gli impegni del Governo del Marocco, vi è infine quello di donare libri alla biblioteca comunale di Reggio Emilia ‘Panizzi’ per creare una piccola sezione di cultura marocchina.

Quella marocchina è tra le prime e più numerose comunità di migranti residenti a Reggio Emilia, dove l’arrivo dei primi marocchini risale agli anni Settanta.

Parco-Paulonie-mosaico

LO ZELLIGE TRADIZIONALE DEL MAROCCO: UN MESTIERE SECOLARE

Lo zellige costituisce un elemento d’architettura marocchino berbero e ispano-marocchino che ha saputo adattarsi perfettamente agli stili di decorazione contemporanei, preservando un metodo di realizzazione artigianale.

Derivato dal mosaico romano e bizantino, lo zellige tradizionale apparve in Marocco nel X secolo nelle sfumature del bianco e del marrone per poi diffondersi nel XVI secolo sotto la dinastia dei Merinidi con l’uso del blu, del verde e del giallo. Il rosso non sarà utilizzato se non a partire dal XVII secolo.

Gli smalti antichi dalle tinte naturali sono stati utilizzati fino all’inizio del XX secolo e i colori probabilmente non hanno subito grandi evoluzioni dal periodo dei Merinidi, che hanno ampiamente impiegato quest’arte, ad esempio, nella città di Fez.

Oggi la gamma dei colori dello zellige si è arricchita di tinte vivaci che permettono di moltiplicare le composizioni all’infinito. La forma consueta dello zellige è il quadrato di dimensioni variabili. Altre forme sono ugualmente possibili in composizione: l’ottagono, combinato con una borchia, la stella, la croce.

Lo zellige è utilizzato tanto per i muri quanto per le pavimentazioni. In questo caso viene fuso/modellato e ottiene uno spessore di circa 2 centimetri. Può essere naturale o smaltato e può essere posato sia con una disposizione semplice sia a spina di pesce.

Il Marocco è lo specialista dello zellige e la sua maestria è riconosciuta nel mondo. Molti Paesi di tutto il mondo fanno ricorso agli artigiani marocchini, anche per realizzazione di moschee.

 

















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