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Influenza aviaria, Verdi: “la Regione nel 2013 ha ridotto i controlli nonostante i numerosi focolai degli ultimi anni”

gallinaLa causa potrebbe essere la riduzione delle spese per le ASL oppure un cedimento alle pressioni degli allevatori : non sappiamo ma il fatto e’ che nel 2013 la Regione ha ulteriormente ridotto i controlli su tutto il comparto avicolo.

Infatti le direttive regionali volte a coordinare i servizi veterinari ASL, in una logica di apparente risparmio, hanno via via portato alla riduzione degli interventi programmati; dapprima sopprimendo la sorveglianza nella popolazione avicola rurale quando invece questa, vivendo all’aperto ed essendo spesso commensale dei volatili selvatici, rappresenta una sentinella dello stato di salute di un territorio nei confronti del virus influenzale aviario e poi, nel 2013 riducendo ulteriormente il numero dei campioni previsti oppure prevedendo sessioni di campionamento maggiormente dilazionate nel tempo (per esempio il controllo nell’allevamento delle galline ovaiole è passato da trimestrale a quadrimestrale);

La Regione ha escluso dai controlli tutto il pollame da macello : sono milioni di capi su cui non si fa alcun controllo: si tratta dei polli ( broiler) che tutti mangiano e che NON vengono MAI controllati. Lo stesso accade per i c.d. galletti , cioè gli animali macellati con età inferiore ai 28 gg e le quaglie.

Sui capannoni , a volte con 500mila polli, si fa un controllo a campione su 10 animali per capannone, con un massimo di 20 campioni per allevamento : una azione di prevenzione a campione statisticamente insignificante. Le galline ovaiole vengono controllate ogni 4 mesi, anch’esse con 10 campioni per capannone con un massimo di 20 campioni x allevamento.

Negli ultimi quindici anni il nostro paese è stato ripetutamente colpito da focolai di influenza aviare che, però, hanno interessato molto marginalmente gli allevamenti della nostra regione , facenti parte di un comparto economico molto importante con migliaia di addetti.

Un comparto dunque che andrebbe salvaguardato ma nello stesso tempo indirizzato verso pratiche di allevamento più rispettose della biologia e della natura degli animali, indirizzando gli allevamenti verso una produzione biologica : inspiegabilmente però i controlli si sono affievoliti accrescendo i rischi derivanti da dalla vita innaturale e stressatissima di milioni di polli, molto portati a diventare focolaio di malattie infettive per l’indebolimento delle loro difese contro i virus e altre patologie .

Se radunare in spazi limitati con situazioni di clima artificiale centinaia di migliaia di animali e nel caso dell’avicolo anche milioni è una scelta che pagheremo molto cara, essendo solo una questione di tempo, ridurre i controlli appare una scelta del tutto irresponsabile.

I tentativi di rassicurare i cittadini sulla inesistenza di pericoli, le pressioni nei confronti dell’Europa e del ministero perché vengano ridotte o eliminate le misure di sicurezza scattate, pur essendo comprensibili, non fanno un buon servizio, i cittadini avrebbero bisogno di essere informati correttamente da organismi pubblici credibili e autorevoli : come possono esserlo coloro che hanno ridotto i controlli o per risparmiare qualche euro o magari per accontentare la lobby degli allevatori ?.

 

(Sauro Turroni, Paolo Galletti, co–coordinatori regionali dei Verdi dell’Emilia Romagna)

 

















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