“Quando è stato nominato Ministro l’On. Kyenge, avevamo ben compreso che ci trovavamo di fronte a una scelta puramente propagandistica. In ogni caso la modenese Kyenge avrebbe potuto stupirci con una qualità di proposte e lungimiranza politica capace di oscurare la motivazione della sua nomina. Il noto politologo Giovanni Sartori dalla pagine del Corriere della Sera ha già evidenziato abbondantemente le carenze del Ministro. Il problema è che più il Ministro per l’integrazione parla e più dimostra l’assoluta inutilità del suo ministero, ragionamento che vale anche per il suo predecessore Riccardi, ma anche la sua inadeguatezza rispetto al ruolo che ricopre. Il suo girovagare per l’Italia, feste di partito comprese, a spese dei contribuenti per continuare a fare quello che faceva prima come esponente Pd, ossia la propagandista per l’introduzione dello ius soli e della cittadinanza facile ed automatica per tutti gli immigrati, non riescono a nascondere il vuoto di proposte per azioni rivolte a dare risposte reali ai problemi legati all’immigrazione. Perché il Ministro, pur avendone l’occasione, non fornisce mai risposte o proposte definite su come gestire, anche in rapporto con i Paesi di origine, l’enorme flusso incontrollato di migranti che ogni giorno sbarcano sulle coste italiane? Perché, anche rispetto ai CIE, non ha un’idea che vada al di là del loro indefinito superamento, che quindi significa anche superare il concetto di clandestino e quindi frontiere aperte a tutti? Perché non dà risposte sul problema dei clandestini che affollano le carceri italiane? Perché parla sempre e solo di diritti degli immigrati senza mai parlare di doveri e soprattutto di cosa fare nei confronti degli stranieri, regolari e non, che questi doveri li calpestano? Come gestire le enormi sacche di povertà e degrado in cui si muovono migliaia di immigrati clandestini o rimasti senza lavoro? A molti di questi quesiti, è inutile il Ministro si sforzi di rispondere, tanto non sono materie di sua competenza, come la cittadinanza, ad altre potrebbe fare almeno finta di interessarsi. I mesi trascorsi in un osceno dibattito da un lato con imbecilli che la insultavano e dall’altro con la retorica dell’Italia razzista sono solo serviti a dare dignità all’inconsistenza. Per colpa dei cretini che rivolgono insulti razzisti ogni volta mi tocca spiegare che critico il Ministro non perché sia una donna o perché è di colore. La critico e ne contrasto le intenzioni perché producono danni. Il problema ulteriore in questo quadro desolante è dovuto alla totale sparizione del centrodestra sul tema immigrazione. Il cardine delle politiche portate avanti dal centrodestra ruota intorno al rigoroso rispetto della legalità di chi si trova nel nostro Paese, legato alla fondamentale idea del posto di lavoro. Per il Ministro Kyenge bisogna superare la Bossi-Fini quindi esattamente questo concetto. Sarà bene che il centro destra, Pdl in primis, abbia il coraggio di sfidare il pensiero dominante, svegliandosi dal torpore e riprendendo a sostenere la bontà delle sue proposte”.
Lo afferma il Consigliere regionale dell’Emilia Romagna Andrea Leoni.