“Esistono motivi fondati che il gruppo Iren, specificatamente a Reggio Emilia, abbia disatteso la sentenza della Corte di Cassazione (n. 9336 del 17 maggio 2004). Sentenza che tutela gli utenti o i condomini che ricevono bollette non corrispondenti al reale utilizzo del servizio idrico: cedole eccedenti di diverse migliaia di euro (sovrapprezzi rientranti peraltro nella fascia di pagamento più elevata).
Sono, infetti, diversi i reggiani che, a causa di perdite d’acqua non rilevate, si sono visti recapitare bollette astronomiche”. A dichiararlo è il Consigliere regionale del Pdl Fabio Filippi.
Il Consigliere Filippi, attraverso un atto ispettivo, ha chiesto all’amministrazione regionale di attivarsi al fine di tutelare gli utenti Iren, valutando possibili rimborsi.
“A Piacenza – aggiunge Filippi – la situazione reggiana non sarebbe potuta accadere, nonostante la competenza dell’acqua sia comunque di Iren. I Comuni piacentini, infatti, hanno un accordo con Iren: se variano i parametri di oltre il 20% dal consumo standard il cliente viene avvisato e in caso non venga avvisato è la municipalizzata ad assorbire la maggiore spesa. Non si comprende perché lo stesso trattamento non venga applicato anche nel reggiano.”
Iren deve rimborsare gli utenti, rispettando la sentenza della Cassazione del 2004. Occorre valutare un diverso corrispettivo, il giudice di pace deve procedere applicando in modo corretto i criteri predeterminati dai Comuni”.