Le recenti determinazioni della Direzione Generale dell’Agenzia delle Entrate di sopprimere alcuni uffici periferici, colpisce anche la sede di Mirandola.
Il sindacato Fp/Cgil di Modena rispetto a questa decisione inopportuna, ma soprattutto ingiustificata, chiede che venga rivista questa decisione, sia perché l’ufficio di Mirandola risponde ad una elevata richiesta di servizi, sia perché un territorio, già devastato dal terremoto dell’anno scorso, non merita di vedere sparire un pezzo importante dello Stato che è impegnato in prima linea nella lotta all’evasione fiscale.
In questo ultimo anno i lavoratori si sono impegnati in prima persona per garantire il presidio di Mirandola sul territorio e per evitare disagi ai cittadini già provati da una situazione emergenziale. Lavorano in uno spazio assolutamente insufficiente, considerati i 25 metri quadrati del container, che contiene solo una parte dei contribuenti, mentre gli altri sono costretti ad aspettare fuori, sia che nevichi, piova o ci siano 40 gradi d’estate.
I quattro lavoratori presenti oggi a Mirandola stanno svolgendo il lavoro che fino al giorno del terremoto era affidato a 14 dipendenti per cercare di evitare un faticoso spostamento dei cittadini verso gli uffici di Carpi o Modena.
Per questi motivi la Fp/Cgil ha richiesto un incontro alla Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate affinché siano create le condizioni per non sopprimere l’ufficio delle Entrate di Mirandola, ma soprattutto per riavere un numero di addetti sufficiente a rispondere alle richieste dei cittadini.
Sono già stati presi contatti anche con l’Amministrazione comunale di Mirandola che si è dichiarata disponibile a fornire un sufficiente numero di locali idonei ad ospitare i lavoratori e a svolgere i servizi nel rispetto della privacy dei cittadini.
Nella consapevolezza della grave situazione che ancora esiste a Mirandola, la Cgil chiede che non vengano trovate situazioni pasticciate che aumenterebbero solo i disagi a cittadini e lavoratori.