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Dialisi, stop al collasso con il sistema ‘Made in Sant’Orsola’. Da domani a Bologna Congresso annuale dell’International Society of Blood Purification

sant-orsola-malpighiUn sistema per prevenire i collassi durante la dialisi. Lo presenteranno i ricercatori del Policlinico di Sant’Orsola nel corso del 31° Congresso annuale dell’International Society of Blood Purification, che si svolgerà a Bologna – presso il Royal Hotel Carlton – dal 12 al 14 settembre. Un’innovazione importante in corso di sperimentazione nel reparto di Nefrologia diretto da Antonio Santoro, da sempre all’avanguardia nella sperimentazione di nuove terapie, che attrae ogni anno centinaia di pazienti da altre regioni.

Per tre giorni Bologna sarà così la ‘capitale’ mondiale della dialisi. In occasione del Congresso arriveranno in città, infatti, specialisti da Giappone, USA, Inghilterra, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Grecia e Australia per fare il punto sulle innovazioni più promettenti per le tecniche di depurazione del sangue nelle malattie renali e in altre condizioni patologiche che richiedono l’eliminazione di sostanze tossiche che si accumulano nel sangue.

“Il sistema che stanno sperimentando i nostri ricercatori – spiega Antonio Santoro, direttore dell’Unità operativa di Nefrologia Malpighi del Sant’Orsola e presidente ed organizzatore del Congresso – permette di misurare in continuo tutta una serie di dati che, elaborati da un software dedicato, consentono di prevedere pericolosi e improvvisi abbassamenti della pressione arteriosa e di modificare in tempo reale la terapia dialitica evitando scompensi cardiaci acuti o infarti miocardici”.

Il sistema sperimentato al Sant’Orsola si basa sul rilievo in continuo del volume ematico e sulla misurazione sempre in continuo della saturazione del sangue durante il trattamento. I dati registrati da un computer vengono elaborati ed integrati con altre misure come quelle di pressione arteriosa e frequenza cardiaca (sempre registrate con sistemi particolari in continuo, on-line) per ottenere un segnale integrato che dà delle soglie di allarme e quindi permette di mettere in atto le misure di prevenzione.

Nell’Unità operativa di Nefrologia Malpighi del Policlinico di Sant’Orsola ogni anno vengono ricoverati in media mille pazienti che provengono per il 60-65% da Bologna, per il resto da altre province dell’Emilia-Romagna e per il 29-30% da altre regioni. Un’equipe del reparto svolge inoltre 2.700-3.000 consulenze e 2.000 trattamenti extracorporei nelle aree critiche del Policlinico, al Bellaria e al Rizzoli.

L’Unità operativa è da sempre all’avanguardia nella sperimentazione di nuove terapie. Già nel 1970 aveva iniziato, tra i primissimi centri in Italia, la dialisi peritoneale, che può essere svolta dal paziente a domicilio, ed è centro promotore e coordinatore del progetto regionale per la prevenzione dell’insufficienza renale progressiva (PIRP). Dal 2005 l’Unità operativa è divenuta Centro di riferimento regionale per prevenzione, diagnosi, sorveglianza e terapia delle patologie renali rare.

Un ruolo riconosciuto a livello internazionale, come testimoniano i risultati raggiunti. Recentemente, ad esempio, pubblicazioni dell’Unità operativa sono state utilizzate per formulare le linee guida internazionali per le alterazioni del metabolismo minerale nell’insufficienza renale, mentre dal 2006 è stata riconosciuta come Nephrological Training Centre dalla Società europea di nefrologia.

 

















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