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Abbattere l’ecomostro per valorizzare Canossa

ecomostro-locandinaL’ecomostro di Canossa ha i giorni contati. Domenica 22 settembre (dalle 15.30 a sera) una vera e propria festa popolare accompagnerà infatti l’attesa demolizione della porcilaia che da troppi anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, dominato dalla Rupe del Castello, testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. La giornata di festa sarà presenta nel corso di una assemblea pubblica in programma lunedì 16 settembre (ore 21), al Teatro comunale di Canossa. Saranno la stessa presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini, e il sindaco di Canossa Enzo Musi a sottolineare il valore dell’iniziativa e a ricordare il non semplice lavoro che Provincia e Comune, insieme alla Regione Emilia-Romagna, hanno dovuto affrontare a partire dal 2003 per riuscire finalmente a liberare la Rupe e il Castello dall’ecomostro.

“Sarà anche l’occasione per ripercorrere le tappe del lungo e proficuo cammino che la Provincia di Reggio Emilia ha intrapreso durante gli ultimi due mandati amministrativi a favore della salvaguardia e della promozione del nostro territorio, a partire dalla bellezza di un paesaggio così carico anche di storia, come appunto le terre di Canossa, ma purtroppo così troppo spesso violato, nella speranza che di ecomostri non ne nascano più e non se ne debbano più abbattere…”, spiega la presidente Sonia Masini.

Così come avvenuto nel maggio del 2006 con la spettacolare implosione dell’ecomostro di Castelnovo Monti, il famigerato “albergo dei polli” di Felina, anche per la distruzione della porcilaia di Canossa la Provincia, coinvolgendo associazioni ambientaliste e culturali, promuoverà una festa popolare, con musiche ed eventi che domenica 22 settembre accompagneranno ai piedi del castello, che potrà ovviamente essere visitato. A differenza di quanto avvenne a Felina, in considerazione della sensibilità geologica dell’area l’abbattimento non potrà essere altrettanto…esplosivo, ma l’avvio dei lavori che nelle prossime settimane vedranno ruspe e bulldozer impegnati nella demolizione della porcilaia sarà ugualmente spettacolare e suggestivo. La festa per l’avvio dell’abbattimento dell’ecomostro sarà preceduta, venerdì 20 settembre (ore 10), da un incontro riservato alle scuole: ai piedi del Castello, saranno il professor Paolo Golinelli e l’architetto Walter Baricchi ad illustrare ai ragazzi rispettivamente il valore storico e quello paesaggistico del territorio canossano.

Scheda/La storia di Canossa e del suo ecomostro

L’ecomostro di Canossa da anni deturpa uno dei più bei paesaggi italiani, testimone di un avvenimento storico senza precedenti: i tre giorni al freddo e al gelo dell’imperatore Enrico IV di Germania in attesa del perdono dal Papa. In quei lontani giorni il destino dell’Imperatore è in mano ad una donna, la Gran Contessa Matilde di Canossa, che domina sulla Toscana, su parte dell’Emilia Occidentale e della Lombardia, ed è alleata del Papa contro l’Imperatore. Per raggiungere il sud e Roma, l’Imperatore – che è stato scomunicato da Gregorio VII- deve passare l’Appennino, ma i Castelli di Matilde dominano i passi e sono imprendibili: per questo nel 1077 Enrico IV è costretto a umiliarsi e a chiedere perdono.

Proprio nella suggestiva vallata ai piedi di un Castello così carico di storia, nei primi anni Sessanta venne costruita la tristemente nota porcilaia di Canossa: un massiccio fabbricato di ben 12.000 metri cubi di volumetria utilizzato per l’allevamento di suini, ma da diversi anni abbandonato. Da tempo la Provincia di Reggio Emilia, in particolare nell’ambito della Biennale del Paesaggio avviata nel 2005 e patrocinata tra gli altri dal Ministero dei Beni culturali, ha tra gli obiettivi del proprio mandato la demolizione di questo ecomostro, al quale in passato aveva provato a provvedere anche il Comune di Canossa. Per il suo impatto paesaggistico fortemente negativo rispetto ad una zona di così notevole interesse pubblico ai sensi dell’articolo 136 del Codice dei beni culturali, tanto per la Provincia quanto per il Comune di Canossa la porcilaia ha infatti tutte le caratteristiche per essere dichiarata opera incongrua sulla base della Legge regionale 16/2002 e la sua distruzione è stata prevista anche dal Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp) approvato dal Consiglio provinciale nel 2010.

Per l’abbattimento dell’ecomostro e il ripristino naturalistico dell’area è prevista una spesa di 900.000 euro, 600.000 dei quali coperti da risorse regionali che la Provincia di Reggio Emilia ha ottenuto attraverso il Programma attuativo regionale del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2007-2013, così come previsto dall’Intesa per l’integrazione delle politiche territoriali sottoscritta lo scorso 18 luglio a Palazzo Allende.

 

















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